E’ uscito il 30 aprile “I ribelli della montagna – Una storia del movimento No Tav”,(collana Odoya library), libro inchiesta sul movimento Notav.
Scritto da Adriano Chiarelli, autore di un altro libro-inchiesta “Malapolizia”, I ribelli della montagna evidenzia l’inutilità e la dannosità (non solo per i valsusini) di questo grande progetto messo su agli inizi degli anni Novanta.
Un libro che racconta l’iter di questa Grande Opera, dai primi anni agli ultimi avvenimenti, come la condanna lo scorso 27 gennaio a 47 attivisti No TAV per i fatti del luglio 2013 e il processo allo scrittore Erri De Luca, indagato per istigazione a delinquere, che è anche autore della prefazione del libro.
Tante le fonti utilizzate da Chiarelli: nell’inchiesta ci sono articoli di giornale, testimonianze, verbali, testi di interrogazioni parlamentari, intercettazioni e sentenze. Una “controstoria” del progetto Tav, che renda l’idea di come alcuni lobbisti abbiano letteralmente “fatto carte false per distribuire prebende e posti di lavoro connessi alla realizzazione della linea ferroviaria”.
Adriano Chiarelli ha vissuto per un periodo a stretto contatto con il movimento No Tav e questo l’ha aiutato a capire la natura profonda di una resistenza trasversale, certo con centinaia di pratiche differenti, ma unitaria e capace di fare fronte compatto. Se, dati alla mano, il traffico di passeggeri e merci della tratta già esistente non esige un ripensamento della viabilità, ma il costo di realizzazione continua a lievitare, le ragioni del Sì vacillano.
Un’opera che Chiarelli ha messo nero su bianco per rendere giustizia all’opera di controinformazione che il movimento sta facendo da anni.