Presidio no tav davanti all’hotel Napoleon di Susa dove il ministro dello sviluppo economico Zanonato incontra gli imprenditori del cantiere tav di Chiomonte. Etinomia e il movimento no tav chiedono lo stop dei lavori, una seria analisi sui costi e i benefici dell’opera , chiedono che questo territorio venga ascoltato. Ottengono un incontro con il ministro e spiegano queste ragioni. Il ministro per tutta risposta tace nel dibattito e ai microfoni dei media dichiara “e’ un’opera utile al Paese, al Piemonte, alla Provincia di Torino e alla Valle in cui passa. Sono assolutamente convinto che dobbiamo andare avanti a realizzare quest’opera trovando anche tutti quei meccanismi di compensazione che possano dare un beneficio immediato alla popolazione che quando l’opera sara’ pronta avra’ vantaggi importanti”.
Oggi giovedì 17 ottobre in valle di Susa è giunto il ministro per lo sviluppo economico Zanonato. Insieme a lui l’ormai consolidato staff alta velocità Torino Lione, Antonio Saitta presidente della provincia di Torino, Cota presidente regione Piemonte, il senatore del pd Stefano Esposito e non per ultimo il presidente dell’osservatorio governativo Mario Virano. L’appuntamento “pubblico” è per le ore 13.30 all’hotel Napoleon di Susa per un incontro con le imprese della valle di Susa. La notizia viene però tenuta segreta e viene diffusa alle ore 11.00 appena due ore prima. L’hotel scelto è l’albergo in cui dormono le centinaia di militari che difendono il cantiere tav di Chiomonte. Gli imprenditori invitati sono quelli coinvolti dal cantiere che già più volte il movimento no tav ha denunciato con dossier e conferenze stampa per infiltrazioni mafiose. Basti pensare che la metà degli inviti erano rivolti ad aziende ed imprenditori coinvolti nella recente inchiesta Minotauro sulle infiltrazioni della ndrangheta al nord. Per tutti, per i cittadini della valle di Susa, per gli imprenditori locali di Etinomia la zona è off limits. Centinaia di poliziotti e carabinieri hanno di fatto isolato un quartiere intero della cittadina di Susa attorno all’hotel sede della conferenza. Così dalle ore 13.00 il movimento no tav si è dato appuntamento a Susa davanti alla sala e decine di persone con neanche due ore di preavviso sono accorse. Un pomeriggio di lotta che ha dato molto fastidio a quello che sempre di più diviene un teatrino di propaganda in cui ministri e politici a suon di spot elettorali cercano di convincere l’opinione pubblica della bontà di quest’opera. Qualcosa non quadra però, del tutto a sorpresa una delegazione del movimento riesce ad entrare nell’aula. Forse per garantirsi una parvenza di democrazia il ministro dello sviluppo o meglio della distruzione economica accetta il confronto e sono da subito dolori con una agitazione palpabile del pubblico e dei vari presidenti presenti. Le domande sono chiare, serve la Torino Lione? Chi l’ha detto e con quali basi-studi tecnici? Quanto costa, 22 miliardi di euro? Riusciremo a restituire questo denaro alle banche? Le risposte sono solo fumo negli occhi e il dibattito si chiude ancora con porte chiuse e tanta polizia che accompagna fuori i due no tav che hanno incalzando il ministro. Si chiude così un’altra giornata no tav in valle di Susa. l giornata del ministro invece procede tra rinfreschi e un pietoso saluto (sempre militarizzato con almeno un centinaio di uomini) alla plurifallita geomont di Bussoleno.