Dopo la notizia dell’appello firmato dalle 150 personalità pubbliche francesi, che pretende l’immediato stop ai lavori per il raddoppio della linea Torino-Lione, qualche giorno fa è arrivata un’altra stoccata al governo francese in merito all’alta velocità.
Con il supporto di elementi tecnici rispetto all’andamento dei lavori, questioni ambientali, anche in riferimento alle risorse idriche, questioni economiche e previsioni di traffico, le amministrazioni d’oltralpe, insieme ad altre personalità pubbliche contrarie alla costruzione dell’alta velocità, chiedono alla prima ministra francese, Elisabeth Borne, la decadenza della dichiarazione di pubblica utilità del progetto del tunnel di base Torino – Lione, di fatto non più valida in quanto scaduta a dicembre del 2022.
Chissà quando anche i nostri politici inizieranno ad aprire gli occhi per capire la reale inutilità e dannosità di quest’opera?
Intanto pubblichiamo di seguito la lettera integrale alla prima ministra francese.
Fonte: http://www.presidioeuropa.net/blog/lettera-prima-ministra-francese-20230112/
Gentile signora Prima Ministra,
Desideriamo chiederLe di “dichiarare nullo il decreto pubblicato nel Journal Officiel del 20 dicembre 2007 che dichiara di pubblico interesse e urgenti i lavori necessari per la realizzazione del collegamento ferroviario Lione-Torino tra Saint-Jean-de-Maurienne e la frontiera italo-francese, ad eccezione delle opere e dei manufatti di superficie previsti sul territorio del comune di Villarodin-Bourget, e che richiede la compatibilità dei documenti urbanistici dei comuni di Saint-Jean-de-Maurienne, Villargondran, Saint-Julien-Mont-Denis, Montricher-Albanne, Saint-André e Avrieux nel dipartimento della Savoia (Allegato n. 1), prorogato dal decreto pubblicato nel Journal Officiel dell’8 dicembre 2017 che proroga gli effetti del decreto del 18 dicembre 2007 che dichiara di pubblico interesse e urgenti i lavori necessari per la realizzazione del collegamento ferroviario Lione-Torino tra Saint-Jean-de-Maurienne e la frontiera franco-italiana (Allegato n. 2), la cui validità è scaduta il 20 dicembre 2022.
Questa richiesta è giustificata in particolare dai seguenti elementi:
– Ad oggi, i lavori di scavo definitivi non sono ancora iniziati e gli unici scavi effettuati hanno avuto lo status di lavori di ricognizione geologica, beneficiando di una sovvenzione europea del 50%.
– Oggi non è in funzione alcuna TBM e non è prevista la consegna di una TBM prima del 2024, quindi il lavoro svolto è solo preparatorio.
– Il progetto di scavo del tunnel tra Saint-Jean-de-Maurienne e il confine italo-francese, oggetto del DUP, che vi chiediamo di dichiarare nullo, viola i DUP per la tutela delle captazioni idriche destinate al consumo umano. La CNDASPE (Commissione nazionale della deontologia e delle allerte in materia di salute pubblica e ambiente) è stata interrogata l’8 novembre 2021 e ritiene che si tratti effettivamente di un allarme ambientale e di salute pubblica.
– Il progetto non tiene conto delle disposizioni della legge sull’acqua.
– Le risorse idriche sotterranee sono minacciate e le previsioni di siccità sono una modifica sostanziale della valutazione ambientale del progetto. Le analisi idrogeologiche, sconosciute al fascicolo dell’inchiesta pubblica, dimostrano che le acque sotterranee che verrebbero drenate da questo progetto non possono essere ricostituite dalla natura, ancor meno oggi che in passato, vista la situazione che è peggiorata rispetto al decreto iniziale. Il perseguimento di questo progetto presenta un rischio economico, ambientale e sociale importante.
– Dagli elementi oggi noti risulta che la valutazione ambientale che ha governato i decreti di pubblica utilità è stata parziale, e che i danni e le problematiche ambientali sono risultati molto maggiori di quelli considerati nella valutazione ambientale iniziale, in particolare per la necessità di numerosi ICPE (Impianti Classificati per la Protezione dell’Ambiente) essenziali al progetto e non considerati nei decreti impugnati, come cave e aree di estrazione, cementifici, discariche, ecc. Da questi elementi materiali risulta evidente che le disposizioni della Carta dell’ambiente sono state disattese, in quanto l’ambiente non è stato preservato e i danni ambientali causati dal progetto sono stati presentati al pubblico in parziale disaccordo con le disposizioni dell’articolo 7 della Carta dell’ambiente.
– Le previsioni socio-economiche annunciate nel 2006 durante l’inchiesta pubblica precedente al DUP sono tutti sovrastimati, come nel caso del traffico merci previsto tra Francia e Italia attraverso le Alpi settentrionali, che è meno della metà di quello che giustifica il progetto. Ne risulta un valore attuale netto incompatibile con i criteri di pubblica utilità. Questo valore negativo è stato annunciato a – 2.880 miliardi di euro nel 2006 ed è ancora peggiore oggi. (Allegato n. 3)
– Nessuna previsione di trasporto ci permette di ipotizzare che le previsioni iniziali di traffico possano essere raggiunte a breve, medio o lungo termine, soprattutto perché la crisi climatica ci impone di ridurre i trasporti inutili che ancora oggi possiamo vedere su questa direttrice.
– Dal 1998, tutte le Amministrazioni statali hanno dichiarato che il progetto non è economicamente sostenibile, come sottolineato ancora una volta nel rapporto del 1° febbraio 2018 del Conseil d’Orientation des Infrastructures, adottato all’unanimità e presentato al governo.
– La condizione di disponibilità dei finanziamenti prevista dall’articolo 16 dell’accordo franco-italiano del 30 gennaio 2012 non è stata soddisfatta. Questo accordo, successivo al DUP, ha modificato in modo significativo la portata del progetto e il suo equilibrio economico.
– Il traffico merci su strada tra la Francia e l’Italia è stabile dagli anni ’90 e il traffico merci su rotaia si è diviso per cinque dalla fine degli anni ’90, secondo il rapporto del Conseil Général des Ponts et Chaussées nel 1998. Allo stesso tempo, il traffico di veicoli pesanti è inferiore alla metà delle previsioni che giustificano la pubblica utilità, per cui tutti gli effetti esterni appaiono sovrastimati.
Questi pochi elementi, tutti documentati e su cui c’è consenso, dovrebbero indurre il Primo Ministro a che le condizioni del DUP del 20 dicembre 2007 non sono state soddisfatte fino ad oggi e che questa dichiarazione non è più valida.
La vostra responsabilità è quella di proteggere l’ambiente, la salute pubblica e l’equilibrio di bilancio. La prosecuzione del progetto del tunnel tra Saint-Jean-de-Maurienne e il confine italo-francese li minaccia, insieme e separatamente, a scapito dell’intera popolazione, soprattutto in nome dell’indissociabilità tra l’esistenza dell’umanità e il suo ambiente naturale, come affermato nei considerando della Carta dell’Ambiente.
In presenza di quella che consideriamo una catastrofe climatica e considerando che la linea ferroviaria esistente Digione/Chambéry/ Modane consente di ridurre almeno del 66% il traffico merci su strada, è urgente che dichiariate nulla la dichiarazione di pubblica utilità pubblicata il 20 dicembre 2007.
Chiediamo pertanto di chiederLe di pubblicare la dichiarazione di nullità degli effetti del decreto del 18 dicembre 2007 “che dichiara di pubblico interesse e urgenti i lavori necessari alla realizzazione del collegamento ferroviario Lione-Torino tra Saint-Jean-de-Maurienne e la frontiera franco-italiana”, prorogato dal decreto pubblicato l’8 dicembre 2017.
Nell’augurarle una buona ricezione della presente, La preghiamo di accettare, Signora Primo Ministro, l’espressione della nostra più alta considerazione.
Daniel IBANEZ, Gabriel AMARD, Député, Jean-François COULOMME, Député, Annie COLLOMBET et Philippe DELHOMME, coprésidents Vivre et Agir en Maurienne, Julien TROCCAZ Secrétaire Fédéral SUD-Rail, Christophe LEBRUN président Amis de la Terre Savoie Union syndicale Solidaires, Simon DUTEIL Co-délégué général, Raymond AVRILLIER Maire-adjoint honoraire CIPRA, Alain BOULOGNE vice-président de Cipra France Groupe Les Écologistes, Région Auvergne-Rhône-Alpes, Fabienne GREBERT co-présidente, Maxime MEYER co-président, Vincent GAY, Alexandra CARON-CUSEY, Khaled GAIJI président Les Amis de la Terre France, Marc PASCAL porte parole EELV Pays de Savoie.