In questi giorni si è di nuovo scatenata la periodica campagna di criminalizzazione contro la lotta e il movimento No Tav. È la prima campagna politica del governo e della maggioranza di larghe intese.
Questa campagna urla che i No Tav sono o coprono i violenti e rifiutano il dialogo. È il mondo rovesciato. Il movimento No Tav coinvolge la popolazione di tutta la valle, che quando può si esprime in tutte le forme democratiche e di massa possibili e viene totalmente ignorata dai governi provinciali, regionali e nazionali. Nonostante i tagli terribili a tutti i servizi pubblici, questa grande opera vecchia costosa e inutile continua, ed ingenti investimenti vengono spesi per una militarizzazione del territorio che non ha precedenti in tempi di pace.
È una vergogna democratica e civile e uno spreco assurdo e indegno in questi tempi di crisi .
Di questo si dovrebbe discutere invece che criminalizzare una lotta, avvicinarla al terrorismo, esporla ad accuse farneticanti.
Esprimo tutto il mio appoggio e tutta la mia solidarietà alla lotta e al movimento No Tav, che per milioni di persone nel nostro paese indica una strada da percorrere per resistere al sopruso, per dire no al supersfruttamento del lavoro e dell’ambiente , per costruire un altro modello economico e sociale che ci faccia uscire dalla crisi con giustizia e con il rispetto delle persone e dell’ambiente.
Oggi più che mai stiamo con i No Tav, punto e basta.”
GIORGIO CREMASCHI