Foresta di Hambach, in Germnia, una cinquantina di chilometri a Ovest di Colonia.
Un mediattivista, Steffen M., è morto all’interno della foresta della Germania occidentale che ormai da una settimana è sotto sgombero, il tutto per consentire l’allargamento di una maximiniera di lignite, curato dalla compagnia energetica RWE.
Da giorni la resistenza di centinaia e centinaia di ambientalisti, tedeschi ma non solo, che nel corso degli anni hanno realizzato decine di case sugli alberi, per impedire il disboscamento di oltre 100 acri di terreno. Contro di loro, migliaia di agenti. In una di queste operazioni poliziesche, nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 19 settembre, Stephen è caduto a terra da una casa sull’albero, un’altezza di 14 metri. Ferito gravemente, è stato portato subito all’Ospedale di Colonia, dove è morto nella serata.
La corrispondenza con Oskar Pfesser, attivista italo-tedesco della foresta di Hambach. Ascolta o scarica qui l’audio di giovedì 20 settembre.
In una conferenza stampa di emergenza, il portavoce della polizia regionale ha dichiarato che “nessuna operazione era in corso nell’area in cui si è verificato l’incidente”. Secondo le forze dell’ordine, un poliziotto sarebbe arrivato ai piedi dell’albero per dare a Steffenuna scheda di memoria della fotocamera. Il giornalista è caduto mentre cercava di recuperare la scheda.
Completamente diversa la ricostruzione del collettivo ambientalista Hambi Bleibt, che significa “La foresta di Hambach deve sopravvivere”: “La Sek (unità d’élite della polizia tedesca, ndr) – denuncia – stava arrestando un attivista vicino a un ponte sospeso. Stephen stava filmando l’operazione poliziesca quando è caduto a terra”
Dopo la morte del mediattivista, le operazioni di evacuazione della foresta di Hambach sono state momentaneamente sospese. Attiviste e attivisti chiedono che lo stop diventi definitivo, per evitare altre vittime.
Nella notte in decine di città tedesche ci sono stati veglie, cortei e azioni dirette contro le sedi della compagnia RWE. Azioni dirette anche in Francia, dove la polizia, nell’ottobre 2014, uccise un altro attivista ambientalista, Rémi Fraisse, 21enne colpito da una granata esplodente durante una manifestazione contro la diga di Sivens, nel Sud della Francia.
La foresta di Hambach è diventata negli ultimi anni il simbolo della lotta contro il carbone e la deforestazione in Germania, l’equivalente tedesco della Zad francese di Nantes. Occupato da sei anni da attivisti ambientalisti, negli ultimi mesi la compagnia energetica RWE ha accelerato il progetto di sfruttamento del sottosuolo della foresta, ricco di lignite.
Dei 4.100 ettari originariamente coperti di alberi, ora ce ne sono solo 200. In seguito al via libera della giustizia tedesca, RWE intende raderne al suolo la metà a partire dal 1 ° ottobre. La scorsa settimana il governo regionale della Renania settentrionale-Vestfalia ha lanciato l’evacuazione della Zad tedesca, ufficialmente per “alto rischio di incendio”. In realtà, si tratta di un assist ai progetti di sfruttamento della RWE.