da Infoaut.org – Prima, importante, ma per ora temporanea vittoria contro la multinazionale padrona del progetto Tap, l’enorme gasdotto lungo oltre 4000km che vorrebbe collegare l’Azerbaigian all’Italia attraverso il Salento.
Stamattina il prefetto in un incontro con i vertici della multinazionale ha ottenuto uno stop ai lavori dopo le polemiche, ma soprattutto, le proteste messe in atto dai tantissimi cittadini contrari all’opera. Per due giorni di fila, infatti, decine di attivisti si sono alternati nei campi contro l’inizio dei lavori che prevedevano l’espianto di oltre 200 ulivi sdraiandosi e sedendosi davanti i camion nonostante minacce e spintoni della polizia. La lotta, insomma, paga!
Adesso la palla passa al Ministero dell’Ambiente in attesa di decidere se la prescrizione ‘A44’, che ha dato il via libera ai lavori di eradicazione degli alberi, risulti pienamente ottemperata come sostiene l’azienda o se sia necessaria un’ennesima pronuncia da parte della Regione, la quale fino a ieri attraverso il governatore Emiliano si è pronunciata contraria all’opera. Un primo banco di prova della coerenza di colui che in questi giorni è impegnatissimo a guadagnare consenso per essere eletto nuovo segretario del PD.
Una prima importante vittoria dunque del movimento No Tap che ad oggi è riuscito a far valere le sue ragioni ma sulla quale non deve cullarsi troppo. Infatti questo stop è da considerarsi temporaneo, la palla passa al Ministero sul quale le pressioni (ed i soldi) delle multinazionali non tarderanno ad arrivare. Il movimento dovrà farsi trovare pronto nel momento in cui autorizzassero il proseguo dei lavori ed utilizzare ogni momento a disposizione fino ad allora per la costruzione di nuovo consenso e partecipazione tra la gente.
Come sempre, fermare i mostri che devastano, inquinano e distruggono i nostri territori spetta a noi soltanto. La notizia di oggi dimostra che la lotta paga, ma solo e soltanto mettendoci di mezzo con i nostri corpi!