Stamane una delegazione del movimento No Tav è scesa col treno delle 8.09 da Susa per rifiutare e quindi restituire al Questore di Torino i fogli di via dai comuni di Chiomonte, Giaglione e Venaus da poco emessi a danno di tre militanti valsusini.
L’accoglienza già in stazione è degna delle migliori occasioni (molta polizia in borghese), ma ha del ridicolo l’enorme schieramento di mezzi e uomini che ci si ritrova davanti una volta giunti nei pressi della questura in corso Vinzaglio.
Mentre i No Tav con cartelli, lo striscione e un po’ di slogan spiegano alla stampa il perché di tale iniziativa, gli uomini della questura torinese si affannano nella costruzione del solito teatrino mediatico, spostando decine di uomini e mezzi, chiudendo strade, quasi fossero in corso epici scontri e non la manifestazione che nei fatti si è effettivamente svolta.
Sguardi sprezzanti dei funzionari di turno sfidano chi dal megafono ribadisce la gravità dell’attacco che procura e questura continuano a muovere contro il movimento No tav.
Per essere chiari, stiamo parlando di una criminalizzazione costruita a tavolino in maniera meticolosa da chi serve il potere e le lobby affaristiche, che strumentalizza le azioni del movimento e tenta continuamente di intimidirlo attraverso denunce, processi, prevaricazioni, menzogne e, non è una novità, fogli di via dati in maniera del tutto arbitraria a chi vive in valle e si vede così vietare la libertà di circolazione all’interno della propria terra (sancita dalla carta costituzionale) e imporre l’interdizione dai luoghi di lotta.
Dopo una rapida conferenza stampa i No Tav tornano in stazione per risalire in Valle, avendo restituito i fogli di via al mittente e annunciato pubblicamente che nessun divieto sarà accettato o rispettato.
Questa è la nostra valle, questa è la nostra terra!