da notavterzovalico.info-Nella giornata di Venerdì 19 Luglio, mentre il Cipe decideva di concedere la proroga di pubblica utilità per il Terzo Valico e di stanziare 800 milioni di euro di finanziamento per il secondo lotto costruttivo, a dieci attivisti No Tav – Terzo Valico dei comitati di Arquata Scrivia, Novi Ligure e Alessandria venivano notificati fogli di via dai Comuni di Genova, Ceranesi, Campomorone e Ronco Scrivia. Il Questore di Genova ha stabilito arbitrariamente che i dieci attivisti sono da considerarsi soggetti socialmente pericolosi a causa della loro partecipazione alla lotta contro la costruzione del Terzo Valico e pertanto vieta loro di recarsi nei Comuni liguri interessati dal tracciato della grande opera inutile per un tempo di tre anni.
E’ bene ricordare che trattasi di provvedimenti restrittivi della libertà personale a discrezione del Questore senza che avvenga nessun processo in nessuna aula di tribunale, contro i quali verrà presentato collettivamente ricorso dai legali del movimento.
Sempre dai fogli di via recapitati si deduce la ragione scatenante di tali provvedimenti: la straordinaria giornata di lotta e resistenza contro gli espropri del 10 Luglio a Trasta, quando insieme ad altre duecento persone i dieci attivisti impedirono pacificamente, come avviene ormai regolarmente dall’estate dell’anno scorso, l’esecuzione degli espropri di alcuni terreni.
Non ci stupisce scoprire oggi che chi difende la propria terra, le sorgenti, le falde acquifere e la salute di tutti dal rischio amianto venga considerato un soggetto socialmente pericoloso.
Non ci stupisce ma ci indigna profondamente questo ribaltamento della realtà dove chi vorrebbe distruggere, devastare e mettere a rischio la salute pubblica viene lasciato libero di farlo, mentre vengono colpiti i cittadini che difendono le terre dove vivono e la salute loro e dei loro figli.
Non ci facciamo spaventare, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai dieci “nostri” attivisti e rispediamo al mittente il tentativo di ridurre una lotta popolare a mera questione di ordine pubblico.
Chi pensa con questo provvedimento di limitare la partecipazione dei cittadini piemontesi ai prossimi espropri in terra ligure scoprirà presto di aver sbagliato i suoi conti.
La lotta contro il Terzo Valico prosegue da oggi con maggior forza e determinazione.
Siamo tutti terribilmente pericolosi per chi vuole devastare la nostra terra con un’opera inutile e siamo orgogliosi di esserlo.
Saremo noi, con questa battaglia di civiltà, a consegnare i fogli di via dalle nostre terre a Cociv e alla classe politica che sostiene il Terzo Valico.
Giù le mani dalla nostra terra!
Movimento No Tav – Terzo Valico