Di seguito riportiamo le dichiarazioni del consigliere regionale Antonio Ferrentino. Già sindaco di sant’Antonino di Susa e no tav convinto nell’allora 2005. I tempi cambiano e per opportunità eccolo che ricompare, ormai da alcuni anni, dall’altro lato della barricata.
“Non penso che, in uno Stato di diritto, si possa tollerare che tutte le notti poche decine di delinquenti-teppisti possano mettere a repentaglio l’incolumità fisica di maestranze e operatori della sicurezza attaccando incappucciati il cantiere di Chiomonte”
“All’approssimarsi della stagione invernale, momento fondamentale per l’economia dell’intera valle, poche decine di teppisti non possono veicolare un messaggio che non rispecchia la realtà. La Valle di Susa non può essere identificata con queste persone, per lo più estranee alla valle, che figli di papà annoiati o pensionati in cerca di motivazioni esistenziali tutte le notti giocano alla guerriglia. Ma qualcuno pensa che in stati democratici quali la Francia, l’Inghilterra o la Germania tollererebbero tale situazione? Lo so che sono patetici e che il cantiere prosegue spedito i propri lavori, ma ci vorrebbe veramente poco ad identificarli tutti, denunciarli e processarli. Lunedì chiederò un incontro al prefetto per rappresentare la rabbia dei cittadini che, per la stragrande maggioranza, mal sopportano questo insulso teatrino”.
Chi ha vissuto la valle di Susa e le mobilitazioni no tav sa che non è così che van le cose, sa cosa si prova ad avvicinarsi al cantiere e sa quanti processi e e ingiustizie hanno subito i no tav. Ma non è di questo che vogliamo parlare. E’ Tony il protagonista. Tony mezz’uomo in doppio petto.
La vita dei mezz’uomini è così, oggi di qua oggi di là. Un giorno no tav, il giorno dopo si tav. Quello che non cambia è la stabilità economica, lo stipendio, quello suo e dei suoi amici. In comune, in provincia o in regione poco cambia, basta che arrivi. E’ la vita di chi ha votato e sostenuto Renzi e il referendum , troppo comoda per volerla cambiare. Tanto in grande quanto nel piccolo è la vita politica di chi parla senza vivere il territorio e strenuamente difende speculazioni ed affari pubblici, leciti o meno che siano, per far girare la ruota e continuare a prelevare la propria “misera” diaria. Ormai non li si distingue neanche più dal partito o dal ruolo istituzionale che hanno, son mezz’uomini che si riconoscono e si difendono l’un l’altro per la bassezza della statura morale. Possiamo dire che qualcosa sta cambiando nel nostro paese? Forse no, fintanto che li sentiremo starnazzare e ricoprire ruoli di potere. Possiamo però garantire che personaggi così parlano tanto della Valle ma ormai non ne sanno nulla. Parlano giusto con i loro pochi amici, fanno favori agli imprenditori del Tav (lo abbiamo letto in un’informativa dell’inchiesta San Michele) , quelli che poi vengono arrestati, ad esempio, però poi non fanno comunicati per la legalità. Si guardano intorno, temono di incrociare gli occhi delle persone “comuni” o meglio oneste, quelle che la mattina si alzano e cercano di inventarsi un modo per arrivare a sera e portare a casa un misero reddito. Tony lo vogliamo ricordare così, mentre assapora un gelato o mentre dona del basilico in campagna elettorale. O meglio ancora lo salutiamo con un’immagine molto bella dei suoi manifesti elettorali a Bussoleno sui quali un suo conterraneo fedele alla cabala aveva neanche troppo ironicamente vergato sul petto del candidato “bomber” un bel 71 “l’omm e merd” (in copertina una copia che speriamo essere la più fedele possibile all’originale che ci rimproveriamo ogni giorno di non aver fotografato a futura memoria). E tutto questo non può che esser miseria e nobiltà di un “fenomeno” che si è incollato alle poltrone e non se ne vuol più andare.