“Allarme ieri sera al cantiere della tav di Chiomonte: a provocarlo è stato un carretto a forma di antico vagone ferroviario con un grande scritta No Tav su un contenitore giallo, posto sul carretto e che avrebbe potuto essere un ordigno. Non appena il “convoglio” è stato visto, la zona è stata isolata e sono intervenuti gli artificieri per cercare di capire cosa fosse quella “bombola” e cosa contenesse. Tutto si è però risolto in pochi minuti: si trattava infatti di un pesante “scherzo” del movimento: La bombola non conteneva esplosivo, ma urina” – questo quanto comparso oggi, 21 aprile, sulla cronaca on line di Torino di La Repubblica.
Un articolo letto il pomeriggio di Pasquetta da alcuni no tav in Clarea, occasionalmente, proprio davanti al luogo in cui questo fantomatico “ordigno” era stato collocato, nella giornata di venerdi, nella borgata Clarea, sopra un muro di pietre a fianco di una casa, questo da chi lo aveva ideato, uno dei componenti che regolarmente il venerdi si reca in Clarea. E che lo aveva mostrato a casa di amici prima di salire a Giaglione.
Lo stesso aveva poi constatato la sua scomparsa dalla sede in cui era stato messo proprio il mattino di oggi salendo per la gita alla zona archeologica.
Sconcerto e rabbia sono stati immediatamente manifestati da parte dei presenti, del costruttore, per quanto scritto nell’articolo di giornale, uno scritto estremamente grave e che la dice lunga sul clima di sospetto e di allarme manifestato dalle Forze dell’Ordine presenti nel cantiere, immediatamente sentite perché ancora presenti sul ponte del Clarea.
A loro è stato fatto presente come il piccolo oggetto, ben lontano tra l’altro dal cantiere, non fosse stato ideato per diventare scherzo verso alcuno, ma semplicemente come un piccolo oggetto consegnato ad una frazioncina, oggetto incapace di devastazioni, a differenza della grande opera che si vuole realizzare. Ma soprattutto, con buona pace degli esperti che di questo oggetto si sono impossessati, il contenitore conteneva innocua vernice gialla, scelta per ottenere un effetto-colore migliore con la scritta sovrastante. Se poi agli esperti è parsa urina la questione diventa davvero molto più grave: l’inquinamento delle polveri all’interno del cantiere sta forse determinando nei lavoratori differenti colorazioni dei liquidi corporei? Da questo la confusione?
Bisognerà appurare la questione… Come si dovrà capire se altrettanto pericolosi sono stati considerati il piccolo ranocchio di legno verde lasciato nello stesso luogo giorni fa su una roccia (e poi scomparso anch’esso….) ed il roseo palloncino di Winny Poo….. E in molti si stanno facendo domande su altri fatti avvenuti in valle negli ultimi giorni… Sincerità, onestà, capacità di guardare all’altro come simile a sé stanno forse divenendo doti sempre più rare?
Gabriella Tittonel
21 4 2014
Tgvallesusa