E’ notizia di queste ore lo sdegno del disonorevole Stefano Esposito sulla gita che due scolaresche Bergamasche hanno fatto in Val di Susa nei giorni scorsi. L’Onorevole, afflitto da gran pena, ha pure scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Profumo:
“A sconcertare non è il fatto che militanti No Tav mettano a disposizione anche delle scolaresche il loro zelo missionario e il loro instancabile impegno propagandistico – scrive l’On. Stefano Esposito – bensì che possa essere promossa ed autorizzata una gita didattica in un luogo dove da mesi si commettono reati, dove centinaia di agenti sono stati feriti e contusi in occasione dei ripetuti assalti ai cantieri, consentendo a personaggi responsabili di atti illegali di fare ‘lezioni’ contro lo Stato e le istituzioni europee ed italiane” -aggiunge l’On. Stefano Esposito- “Portare degli studenti, peraltro minorenni, a violare un’ordinanza prefettizia e ad ascoltare ‘sermoni’ contro lo Stato non ha nulla a che vedere con l’approfondimento del fenomeno sociale e politico dell’opposizione alla Tav, ma si è trattato di una grave strumentalizzazione delle scolaresche”.
Gita autogestita, questo è stata, creata e pensata dai ragazzi all’interno di un percorso di riflessione sulla partecipazione dal basso alla vita politica. Quale miglior esempio della Val di Susa che ha fatto di autorganizzazione, partecipazione diretta, assemblee popolari le parole d’ordine di un agire condiviso?
Ebbene, questi ragazzi delle scuole superiori hanno deciso insieme ai professori di venire a visitare quello che è oggi un laboratorio politico inusuale, a dispetto della criminalizzazione che da più parti i media cercano di fare e del veleno che la politica bipartisan continua a gettare sul Movimento No Tav.
La gita dei ragazzi è iniziata in mattinata, visitando dapprima il castello di Mercalli, luogo unico per la sua bellezza, dove ai ragazzi è stata fatta un’interessante lezione di geografia della Valle di Susa per poi continuare con un incontro informativo (gestito dai giovani del movimento) su ciò che è il movimento No Tav e che cosa rappresenta l’opposizione più che ventennale al super treno.
Dopo il pranzo, i ragazzi hanno voluto osservare coi propri occhi il cantiere che non c’è, in barba alla militarizzazione e ai dictat del prefetto. Ecco un breve resoconto di un ragazzo che ha partecipato alla gita:
“Definirei gita non convenzionale quella che gli studenti del Plesso scolastico…che raggruppa il liceo scientifico, linguistico… provenienti dalla provincia di Bergamo hanno effettuato oggi in Valsusa. Il movimento No Tav continua a sorprendere. I più colpiti da stupore e meraviglia, oggi pomeriggio, devono essere stati proprio gli studenti che si sono inoltrati verso il cantiere che non c’è. Lo si vedeva dalle loro facce che esprimevano incredulità e interrogativi nel vedere la polizia e i militari dietro la recinzione col filo spinato di marca israeliana, di constatare di persona che in questo lembo di terra italiana hanno installato un apparato di sicurezza a protezione del nulla. Ma su questi stessi volti si leggeva anche la soddisfazione di avere posato il piede in questa terra di Valsusa divenuta ormai icona di resistenza alle imposizioni e agli inganni.
Parcheggiato il pulmann a Giaglione si erano incamminati con i loro due professori (di religione) verso il Clarea, il torrente che da il nome alla baita-presidio dei no tav. Lasciato il versante soleggiato sono scesi nel basso dove regna il silenzio che non è dovuto al sopraggiungere dell’inverno e della neve, ma ad “ordini superiori”. Qui il freddo è più intenso non solo perché il sole non lo si vedrà per l’intera stagione, ma perché vi è una forma di ghiaccio che incapsula il calore umano. Oggi i guardiani del cantiere che non c’è saranno rimasti non poco sorpresi nel vedersi osservare da 55 studenti liceali, giunti sin lì apposta per prendere visione e memorizzare, perché da domani sarà notizia da portare nelle loro case e nei loro paesi, sarà emozione da condividere con i compagni, e poi elaborati scolastici da trascrivere perché questa esperienza unica diventerà occasione di discussione e dibattito nelle varie classi con diversi professori sulla democrazia, sulla convivenza, sul creato.
Di ritorno dalle reti vi è stata una breve pausa vicino alla baita, è stata stappata una bottiglia di spumante e ancora commenti e domande ai no tav presenti. L’ultimo atto è stata la lettura della poesia “Empio progetto..” che Erri De Luca ha scritto appositamente per i notav in occasione della seconda giornata europea contro le grandi opere inutili svoltasi ad Avigliana il 10 dicembre scorso: il prof ha chiesto ad uno studente di leggerla ad alta voce, la commozione ha colto tutti.
Il saluto e i ringraziamenti non sono stati formali, gli auguri degli studenti e dei professori, non solo per il prossimo Natale, erano veramente partecipati. I no tav sono rimasti sorpresi da tanto interesse ed attenzione. Il movimento no tav continua a sorprendere!”
Questo resoconto noi crediamo dica tutto ciò che manca, per dover di cronaca, è una descrizione dell’atteggiamento della digos che, uscita dalle reti, ha provveduto ad identificare gli insegnanti, informandoli del fatto che stavano inducendo al reato dei minorenni.
Stefano Esposito, troppo strumentale e ignorante per comprendere l’alto valore didattico di un’esperienza di questo tipo, si chiede come sia possibile che una scuola organizzi una gita in Valle di Susa. La Valle, le sue montagne, la sua storia, l’opposizione più che ventennale ad un’opera dannosa ed inutile valgono ben una gita non credete? Forse lui preferirebbe che i giovani stessero a casa, alla televisione, a guardare in streaming le sedute del parlamento ma diciamocelo…chi mai lo farebbe? La casta e tutto ciò che rappresenta non è di sicuro un buon esempio da presentare ai giovani oggi!
Venire in gita in Val di Susa non è reato e parlando con i Tav ci si rende conto che la battaglia che portiamo avanti non si esaurisce in una questione localistica, bensì riguarda tutti e tutte, soprattutto in questo periodo di crisi profonda.
Invitiamo pertanto tutte le scolaresche d’Italia a visitare la nostra terra… qui vive la speranza per il futuro.
Consigliamo inoltre ad Esposito di smetterla, di non prendersela coi ragazzini. Pochi giorni fa la fuga dal liceo di Pinerolo, poi questa falsa indignazione e inchiostro sprecato per scrivere addirittura al ministro…qui di sconcertante c’è solo il dis-onorevole, gli interessi che difende e le pessime figure che si fa!