Ieri pomeriggio alcuni notav sono stati identificati nella zona del cantiere da un gruppo di carabinieri dei cacciatori di Sardegna. Normale sopruso che avviene in una zona completamente militarizzata. Durante l’identificazione i carabinieri discutono via radio con i colleghi all’interno del cantiere. Il risultato porta ad un secondo gruppo di cacciatori, ( per un totale di 12) ai quali si aggiungono 2 poliziotti della scientifica che filmano con una telecamera e altri 4 agenti. E anche questa è purtroppo una scena che si ripete spesso.
Nel mentre arriva un ennesimo agente che chiama un notav dicendo di dovergli notificare un atto e chiedendo alla sua collega, voleva fare questa notifica all’interno del cantiere. Il notav in questione, che era sui terreni di proprietà del movimento declina l’invito, motivando il suo rifiuto con la semplice constatazione che per andare con lui sarebbe dovuto passare nella strada interdetta dall’ordinanza prefettizia (della quali abbiamo perso il conto).
Allora dopo mezz’ora esce lui stesso dal cantiere per fare la notifica (altra prassi di una valle militarizzata, dove le semplici notifiche vengono fatte un pò ovunque e nel caso si tratti della propria abitazione, vengono fatti vari tentativi con una notevole insistenza) e far firmare. Il notav si accorge che erano atti già notificati, una chiusura indagini, ma l’agente risponde che non importa, che lui ha ordini di notificare l’atto e mannaia la madosca doveva farlo.
Il foglio di notifica “della notifica” è tutto sbagliato e pieno di correzioni fatte sul momento, ma c’è una cosa che salta all’occhio, per l’agente esiste “Via cantiere treno treno alta velocità” come si può leggere sul foglio. Toponomastica arrogante o mannaia la madosca come si scrive?
Non ci è dato saperlo, ma di sicuro la via giusta la conosciamo noi: Via le truppe di occupazione!