Ieri il tribunale di Torino ha emesso il provvedimento che sottopone Maria Edgarda “Eddi” Marcucci a due anni di “Sorveglianza speciale”.
Dietro questo termine sinistro si nasconde una misura repressiva ereditata dal Codice Rocco, il codice penale in vigore durante il ventennio, con cui il regime fascista controllava i dissidenti. Per due anni, eventualmente rinnovabili a seconda del parere della polizia politica DIGOS, Eddi non potrà partecipare ad alcun evento pubblico, non potrà uscire di casa dalle 21 alle 7, quando è fuori casa dovrà essere sempre accompagnata da un quadernino rosso riservato ai “sorvegliati speciali” in cui le forze dell’ordine che dovessero incontrarla per strada possono annotare quanto sembra loro pertinente sul suo comportamento.
La colpa di Eddi è di essere andata a combattere nell’Unità di difesa popolare a fianco delle milizie curde contro i salafiti dell’ISIS nella Siria del nord. Peggio, al suo ritorno avrebbe partecipato a un’iniziativa di protesta alla Camera di commercio di Torino per denunciare il traffico d’armi tra Italia e Turchia che continua indisturbato sotto gli occhi complici dei tanti che preferiscono voltarsi dall’altra parte.
Eddi è una di quelle persone che è sempre stata capace “di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo” come diceva un certo rivoluzionario. Ne è stata capace in Val di Susa, dove si è spesa senza remore a fianco della lotta notav. Ne è stata capace in Kurdistan, dove è andata sostenere una rivoluzione che ha messo al centro l’autonomia della società dalle logiche del dominio capitalista e patriarcale. Ne è stata capace al suo ritorno in Italia, raccontando la sua esperienza, continuando la sua lotta nei movimenti femministi, contro il lavoro sotto-pagato e le grandi opere imposte. Ed è inutile dire che, conoscendola, siamo certi che ne sarà capace anche in futuro.
A testa alta Eddi, il sorvegliato speciale è questo sistema che mette al centro la crescita dei profitti invece della vita persone. Tanti se ne stanno rendendo conto, ogni giorno di più.