Era il mese di aprile del 2018 quando la Cassazione annullava la dura sentenza emessa dalla Corte d’appello di Torino nel 2016, rinviando a processo 33 imputati, su 35 ricorsi in totale, del maxi processo notav per le giornate del 27 giugno e del 3 luglio 2011 (nel processo di primo grado 47 imputati erano stati condannati a pene complessive per 140 anni).
Per quelle giornate, in cui in tanti e tante si adoperarono per la difesa della libera Repubblica della Maddalena, le sentenze in appello emesse dal pg Saluzzo partivano da 4 mesi fino ad arrivare ad oltre 4 anni di prigione.
Condanne pesanti che non hanno trovato, però, riscontro nella Cassazione che rinvia il processo in appello, smontando di fatto l’impianto accusatorio della procura di Torino.
Il processone notav riprenderà a inizio febbraio dal secondo grado rivalutando la posizione per 27 imputati, mentre per altri 7 cadono alcuni capi di imputazione con particolare attenzione alla rivalutazione del “concorso morale” per lesioni e danneggiamenti. Inoltre la cassazione annulla, senza rinvio, la sentenza per un imputato.
Una bella batosta per la procura torinese che nel frattempo cerca di vendicarsi provando ad intimidire con la galera e attraverso misure preventive di ogni sorta, senza però riuscire a piegare un movimento che in tanti anni di lotta ha visto cambiare governi e ministri, invecchiare giudici, finire nei guai pm e avvocati, sgretolarsi congetture e teoremi.
Le uniche certezze in tutta questa storia sono le nostre ragioni e la nostra determinazione.
Lunedì 3 febbraio si riaprirà il processo per le giornate del 27 giugno e del 3 luglio, giornate di resistenza indimenticabili, invitiamo tutti e tutte a portare la propria solidarietà notav al presidio che si terrà davanti al tribunale di Torino alle ore 9.
C’eravamo, ci siamo e ci saremo
Avanti Notav!