Domani è attesa la sentenza per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in carcere da oltre un anno con l’accusa di terrorismo già smentita dalla cassazione nel giugno scorso, ma vero fiore all’occhiello della crociata della procura di torino contro il movimento notav, tant’è che è stata riproposta nei confronti di Lucio, Graziano e Francesco, anch’essi in carcere dall’11 luglio di quest’anno.
Domani il tribunale e la giuria popolare avranno una grande responsabilità, ovvero quella di seguire o meno i diktat dei pm con l’elmetto che hanno portato avanti questo processo, e gli altri in corso, con il sangue agli occhi, tentando di applicare ai notav ogni tipo di capo d’accusa, il più estremo possibile, e questo per terrorismo ne è l’esempio.
Da parte della procura si vuole l’esemplarità, tant’è che riproporre lo stesso capo d’accusa nei confronti di Lucio, Graziano e Francesco la dice lunga sulle intenzioni di un accusa palesemente dopata.
In tutti questi mesi sono state moltissime le iniziative e le attestazioni di solidarietà ai quattro ragazzi e al movimento notav anche da persone non appartenenti direttamente ai movimenti di lotta, a dimostrazione di come questa sia una vera e propria ingiustizia, utile solo a fiaccare, o meglio a distruggere, il movimento notav, visto che con gli altri strumenti non ci si è mai riuscito.
Dal canto nostro abbiamo sempre ribadito di essere tutti colpevoli di resistere e di come per un compressore bruciato non si possa imbastire un processo del genere con una detenzione così dura e lunga e con un aspettativa di condanna ancor superiore. Abbiamo anche ribadito che “Quella notte c’eravamo tutti” (pdf in download gratuito) e domani attenderemo la sentenza con una presenza in aula bunker al carcere Lorusso Cotugno e dalle 17.30 a Bussoleno in piazza del mercato.
La libertà è una cosa seria, e noi vogliamo tutti i notav liberi subito!
Grida forte la Val Susa
che paura non ne ha
dalle barricate sventola
la bandiera dei notav