Il Pd ha una strana concezione di democrazia, diversa dal suo significato, molto simile a quella che ci ha governato e ci governa da molto tempo portandoci nella crisi economica che viviamo oggi.
Come sia messo al suo interno il PD lo sanno anche i muri: correnti, correntine, accoltellamenti alle spalle e via dicendo, ma ami nessuno è stato cacciato dal partito di Epifani.
E a chi potrebbe toccare questa sorte se non a un notav? Si sono scannati tra di loro e non sono nemmeno riusciti ad eleggere Prodi come presidente della repubblica, ma sulla questione Tav scatta l’unità del partito.
E’ di oggi la notizia, qui su Repubblica (scusate il link…), che i segretari dei circoli di Torino si sono riuniti di domenica dopo aver letto l’intervista di Sandro Plano che abbiamo pubblicato qui sulla situazione in Valle. Un’intervista con parole di buon senso da parte del presidente della comunità montana, che non ci sta alla criminalizzazione del movimento. Da qui la scintilla che ha fatto scattare la voglia di purghe in questo partito diversamente democratico, ed oggi dopo averci già provato in passato, teneteranno la carta dell’espulsione.
Sandro Plano è una spina nel fianco del partito del cemento e degli affari in salsa piemontese, che preferisce personaggi come Esposito nelle sue file, o voltagabbana come Antonio Ferrentino, perchè orma il Tav per il Pd è un dogma.