Quanto sta avvenendo in questi giorni in Valle Susa, non può che inquietare.
Non è in discussione l’attività di indagine della magistratura, a fronte di fatti di violenza, e/o gli eventuali provvedimenti nei confronti di chi li ha commessi. Come non è in discussione la più ferma condanna degli atti di violenza da qualsiasi parte provengano.
Qui siamo di fronte ad un salto di qualità inquietante: perquisizioni assurde a tappeto, in valle,alla ricerca prove di attività eversive e terroriste.
Si rispolvera la legislazione antiterrorismo. Si vuole accostare lotta contro la Tav al terrorismo.
Siamo di fronte ad una evidente sproporzione fra i fatti avvenuti e questa linea d’azione e, cosa ancor più grave, al tentativo di criminalizzare una lotta popolare e democratica, come si è dimostrato, per l’ennesima volta, anche sabato 27 luglio. Ridurre la lotta contro la Tav ad una questione di ordine pubblico serve solo a coprire il fallimento politico e economico delle forze che sostengono la Tav, mentre occorrerebbe l’apertura di un serio confronto e risposte concrete
alla popolazione della Valle ed alle sue amministrazioni.
Federico Bellono, Segretario generale Fiom-Cgil Torino
Pietro Passarino, Segreteria Cgil Piemonte