30-12-2011 I quotidiani online nella giornata di oggi si sono riempiti delle dichiarazioni del questore di Torino Aldo Faraoni che ha deciso di commentare così il passaggio ad area di interesse strategico del sito militarizzato di Chiomonte “Se una parte del movimento No Tav non avesse scelto la violenza per esprimere il proprio dissenso lo Stato non sarebbe stato costretto a istituire il presidio e il sito strategico. Bisogna che le responsabilità siano ben chiare” e ancora “Gli scontri legati alla Tav – ha ribadito Faraoni – non sono mai stati colpa nostra. Non siamo mai stati provocatori e ci siamo limitati a garantire la sicurezza dei cittadini”. Queste in sintesi le dichiarazioni espresse durante la conferenza stampa di fine anno riguardante l’operato della questura e delle forze di polizia. Questura di Torino che ha abbracciato la causa dell’alta velocità con un protagonismo sorprendente distinguendosi nella direzione di molte giornate che hanno causato centinaia di feriti per mano degli agenti di polizia posti a difesa del cantiere. Rimandiamo quindi al mittente l’accusa di aver provocato questo tipo di inasprimento della situazione. Se piuttosto il movimento no tav non avesse resistito con continuità da anni probabilmente al posto del sito di ineresse strategico difeso dalla polizia ci sarebbero già i cantieri e la distruzione della valle di Susa. Proprio grazie alla determinazione del movimento oggi chi vorrebbe (ad oggi nessun cantiere è aperto) costruire la tav è rinchiuso in un instabile recinto di filo spinato reti e porzioni di muro. Proprio grazie a questa determinazione il prefetto di Torino esausto dopo l’ennesima ordinanza di divieto di accesso alla val Clarea è riuscito in estremis a far approvare la postilla della dichiarazione del sito di interesse strategico nell’ultimo e infausto ddl dell’ormai crollato governo Berlusconi. Ora finalmente è legge, chi si avvicina alle reti verrà arrestato, come se questo ad oggi non fosse mai successo, ogni qual volta le forze di polizia ne hanno avuto la possibilità hanno picchiato, fermato, gasato e in alcuni casi arrestato chi trovavano a tiro. Insomma niente di nuovo sotto l’albero e la befana non sembra promettere meglio. Si chiude così, sottotono l’anno di polizia della questura di Torino, con una nascosta e negata difficoltà, nel pantano nevoso di Chiomonte. Non saranno queste dichiarazioni a cambiare l’ordine degli eventi o a variare lo stato d’animo del movimento no tav. Una domanda però resta, sono passati mesi e la resistenza continua, la partecipazione è alta, ci avete picchiato, arrestato e gasato e i cantieri non siete riusciti ad aprirli, ora che si fa?