18agosto 2013
Domani19. …..un mese fa, il 19 luglio, a quest’ora mio figlio si apprestava a prendere parte alla “passeggiata notturna” che quella sera avrebbe portato ancora una volta “i valsusini dentro” a manifestare contro lo sfregio del TAV Torino-Lione e a difesa del diritto di tutti alla autodeterminazione.
Ancora poche ore e si sarebbero perse di lui , come di tanti altri manifestanti come lui, le tracce. Per lunghe ore una ridda di voci contraddittorie frammentarie li avrebbe dati per presi, persi, feriti, in fuga tra i boschi…….E’ a fatica che finalmente nel corso della mattinata dalle autorità si riesce ad avere notizie: sono in 9 i fermati, per 7 il fermo è stato seduta stante trasformato in arresto. Dove siano a quel punto non si sa, questura, le Vallette, voci diverse si susseguono, si ha conferma però che tutti sono stati pestati, cominciano a circolare foto, c’è sangue, sguardi tesi, gesti di inutile sopraffazione, e la testimonianza di Marta, una dei fermati, rilasciata forse perché “impresentabile”, conciata com’è, col volto tumefatto e le parole pesanti di accusa che a fatica riesce a far passare tra le labbra lacerate e le ferite dell’anima, ne è prova inequivocabile.
Un mese è passato, e come in un copione che si ripete, proprio ora, in questi minuti, mentre trova finalmente forma quello che ho provato in quelle ore e giorni di terribile attesa, di nuovo un manipolo di persone è fermo in presidio davanti al carcere delle Vallette, a far sentire il proprio sostegno, e la presenza forte e solidale di tutti coloro che in Italia si schierano con i Valsusini, all’ultimo, in ordine di tempo, dei ragazzi notav arrestati : si tratta di Giobbe, che io non conosco personalmente ma verso il quale sento l’empatia di chi attraversa le stesse esperienze, per cui quello che viene fatto agli altri viene fatto a te….
Se si rinnova in me lo sdegno per il trattamento cui nel nostro “democratico “ paese viene sottoposto chi esprime un legittimo dissenso, insieme cresce la consapevolezza di una nuova forza ; ed è perciò proprio in questo momento che devo dire grazie a queste persone stupende , capaci di trasformare parole come solidarietà- comunità- determinazione- dedizione- gratuità- in realtà, a trasformare questi ideali che noi abbiamo sempre perseguito, inseguito, nella nostra solitaria quotidianità, in cose vere, tangibili, così reali che ti cambiano la vita.
Senza il loro sostegno, la loro presenza non ce l’avrei fatta, un mese fa, oggi voglio essere con loro a passare a Giobbe e a chi gli vuol bene la forza di cui abbiamo bisogno.
La mamma di uno degli arrestati del 19 luglio 2013