Pubblichiamo qui di seguito la lettera del Comitato No Tav di Avigliana in risposta a quella pubblicata dal Gruppo PD di Avigliana sull’edizione del giornale “La Valsusa” del 24/12/2020.
Fra le lettere del Giornale aperto della settimana di Natale, abbiamo letto un lungo scritto del Gruppo del PD di Avigliana in cui si tacciava di violenze, pregiudizi, fantasticherie, superstizioni e molto altro, chi da più di 25 anni in questa valle si oppone alla costruzione di un’opera inutile come il cosiddetto “Tav”, ovvero la Nuova Linea Torino-Lione (NLTL), dato che oramai non si può nemmeno più parlare del Corridoio che avrebbe dovuto collegare Lisbona con Kiev.
La lettera ci ha colpito innanzi tutto perché, in un’epoca di crisi sanitaria e sociale come questa, anziché vedere questo gruppo preoccuparsi per questioni come i servizi sanitari ridotti all’osso (tagliati proprio dalla giunta regionale PD negli ultimi anni) o le casse-integrazione/sussidi che non vengono pagati a chi viene lasciato a casa o è costretto a chiudere la propria attività, si occupano di un’opera come la NLTL che, come ricordato da loro stessi, è stata pensata nello scorso secolo (per l’esattezza 1991) e ancora (a nostro parere per fortuna) non è stata realizzata.
In seconda battuta ci ha colpito per le inesattezze (non sappiamo se scritte volontariamente o se frutto di poca informazione) di cui la lettera era piena. Poiché siamo convinti che alla mancanza di informazioni si possa rimediare, chiediamo di poter vedere pubblicata questa lettera, con la speranza che possa essere di stimolo per informarsi meglio in futuro.
Innanzi tutto tutti i dati dimostrano che gli attuali flussi di traffico merci non si muovano sull’asse ovest-est, ma sull’asse nord-sud (fonte: Alpinfo) tant’è che, come già detto all’inizio, nessuno in Europa osa più parlare di un corridoio per collegare Lisbona con Kiev e la stessa Francia (già nel 2018) ha annunciato che posticiperà a dopo il 2030 la decisione se proseguire la nuova linea fino a Lione (infatti al momento, più che di Torino-Lione, si dovrebbe parlare di Saint-Jean de Maurienne-Susa, dato che in Italia non ci sono nemmeno i progetti per la tratta nazionale). L’importanza di questo flusso “orizzontale” per l’economia europea la si poteva quindi sostenere forse nel 1991, quando Bersani era ministro dei trasporti, ma continuare a insisterci ora, significa essere rimasti fermi a una visione di 30 anni fa.
Per quanto riguarda invece l’Analisi Costi/Benefici (ACB) dell’8° Quaderno dell’Osservatorio, invitiamo il gruppo del PD di Avigliana a leggerlo meglio e a verificare che già quando era stato pubblicato, si prospettavano 3 scenari (il “Rimblazo”, il “Decennio perduto” e lo “Shock permanente”) e lo scenario peggiore, che guarda caso è poi quello che si è verificato, non è mai stato preso in considerazione da chi proponeva l’opera perché già allora (senza l’ACB del prof. Ponti del 2019) il rapporto Costi/Benefici non l’avrebbe giustificata. Il fatto che i proponenti l’opera ritenessero realistico lo scenario del “Decennio perduto” e la scelta di questa posizione mediana fosse stata fin troppo ottimista, l’hanno poi dovuto ammettere loro stessi a distanza di quasi 10 anni, nell’ultimo documento dell’Osservatorio (10/11/’17), dove a pag. 63 si legge che “è evidente che molte delle previsioni fatte […] sono state smentite dai fatti, soprattutto per effetto della grave crisi economica di questi anni…”.
A fronte di queste ammissioni, è a noi che viene da chiedere perché si debba essere alla mercé di chi pensa che sia meglio spendere soldi pubblici per finanziare la Francia per 2,3 miliardi di € (visto che i 12 Km di tunnel di base in Italia costerebbero 293,5 mln €/Km, mentre i 45 Km su suolo francese costerebbero 57,9 mln €/Km) anziché investire per esempio le risorse destinate ad un’opera inutile per la sanità pubblica o, più banalmente, per rinforzare il Trasporto Pubblico Locale al punto da fare in modo che treni per pendolari/metropolitane o pullman passino così di frequente da non dover più temere il contagio quando si sale su un mezzo pubblico?
Infine, per quanto riguarda il tema dell’inquinamento: in primis invitiamo il gruppo PD di Avigliana ad informarsi meglio sulle manifestazioni che il Movimento NoTav ha fatto anche rispetto al raddoppio della seconda canna del Frejus (che il PD regionale propugnava senza temere l’aumento dei Tir), dopo di che ricordiamo che la linea storica continua ad essere utilizzata per 1/3 della propria capacità e che a seguito della costosa risagomatura del tunnel del Frejus, i Tir potrebbero essere caricati già da molti anni sull’Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA) se solo l’operazione fosse resa conveniente ed efficiente. Chi sostiene che i nuovi metodi di scavo non sono inquinanti, dovrebbe invece spiegare cosa fare del deposito di smarino che Telt intende stoccare nella piana fra Bussoleno e Susa in quanto il sito di Salbertrand non sarà bonificato prima di 2 anni. È noto che la Val di Susa è una valle ventosa, quindi, anche se parliamo da Avigliana, sappiamo quanto sarà facile che i materiali stoccati nella piana di Susa facciano aumentare l’incidenza di silicosi non solo nei paesi limitrofi, ma probabilmente per tutta la Valle (senza dimenticare la possibile correlazione fra Covid e polveri sottili). Infine, poiché nella lettera del PD si parla di inquinamento atmosferico legato al traffico su gomma, vorremmo ricordare che secondo l’IPCC abbiamo solo più una decina d’anni per far diminuire gli effetti climalteranti dello smog, ma poiché la costruzione della NLTL non sarebbe completata sicuramente prima del 2030 e, durante questo periodo, i lavori per quest’opera genererebbero ulteriore inquinamento atmosferico, l’opera non farebbe altro che aggravare l’inquinamento proprio negli anni decisivi per il riscaldamento globale, anziché ridurlo come ritiene tale gruppo.
Come ultima considerazione: se proprio vogliamo parlare di diminuzione dell’inquinamento atmosferico, anziché preoccuparci di come fare circolare sempre più merci prodotte altrove da noi, iniziamo a pensare a come fare a produrre localmente, o a mantenere, ciò di cui abbiamo realmente bisogno, come per esempio personale sanitario che non debba emigrare per poter lavorare dignitosamente, o un TPL che funzioni realmente per portare quotidianamente pendolari e studenti ai loro rispettivi posti di lavoro e di studio (che non sono sicuramente a Lione). Questo è ciò che è stato ribadito nella manifestazione NoTav dell’8 dicembre, che sembra essere stata talmente indigesta al gruppo PD di Avigliana, da generare un’interrogazione e una mozione in Consiglio comunale per stigmatizzare l’amministrazione, che sostiene invece queste posizioni.
Quindi, visto lo stato delle cose (inutilità, costi, disastri ambientali irreversibili etc…), viste le documentazioni contrarie, viste le enormi risorse nazionali che per foraggiare il TAV vengono sottratte a Sanità, Scuola e ogni altro Servizio Sociale, ci chiediamo: cui prodest il PD?
A nome del Comitato NoTav di Avigliana: Bruno Canu, Eden Ferrari, Grazia Peano, Gianfranco Pertusio, Gemma Tavella