Nonostante questo i no tav hanno saputo attraversare e aggirare gli ostacoli presentandosi in molti a ridosso dei new jersey che sbarravano l’antica strada rurale a collegamento dell’abitato con la vicina Chiomonte e il cantiere tav. Si inizia con una bella polentata, vino e canti popolari. Dalle 21 arrivano i rinforzi dalla valsusa e subito, per digerire, si parte con una piccola passeggiata dalle tavolate verso le recinzioni. Inizia quindi una battitura con slogan e si accende un falò che innervosisce e non poco le truppe di occupazione. In barba ai divieti e ai blocchi arriva anche Errico Canta Male, cantautore torinese che con la sua musica allieta le ore di attesa della serata. Le luci del bosco si accendono e si spengono, i plotoni di polizia nascosti tra il fogliame per non farsi individuare evitano di accendere le pile cercando, inutilmente, di non divenire un facile bersaglio. Quando tutto tace e le truppe ormai pensano di averla scampata, grazie ai posti di blocco ecco partire i primi fuochi d’artificio. Sono quasi le 3 di notte, ad illuminare la clarea e il cantiere sono i no tav sorprendendo chi aveva cantato vittoria troppo presto. Finiti i fuochi il presidio continua attorno ai falò a poche centina di metri dalle reti. Le forze di occupazione si agitano, cercano nei boschi, non dormono e non riposano ma per la mobilitazione sono arrivate le ore del riposo.
Si riprende la mattina di domenica e i nuovi militanti giunti da Giaglione notano una strana operosità a ridosso dei blocchi. Operai e militari avanzano di circa un centinaio di metri verso i no tav con le recinzioni mobili. Saldano e legano, alzano e spostano presi da uno strano nervosismo mattutino. A rompere l’idillio lavorativo è però la questura di Torino, un solerte funzionario con tanto di cartina attorno all’ora di pranzo arriva sul luogo degli spostamenti e decreta lo stop. “Tutto da rifare”, la posizione dei nuovi blocchi è sbagliata, si retrocede nuovamente di alcune decine di metri. Nel cantiere del futuro succede anche questo, neanche buoni a leggere un disegno tecnico. Intanto il prefetto proroga l’ordinanza di divieto di transito e circolazione da Giaglione verso il cantiere e i no tav che chiedono spiegazioni vengono respinti. Uno strano nervosismo accompagna le risposte dei poliziotti alle domando poste dagli abitanti “… E poi ieri sera, di nuovo! Abbiamo un carabiniere ferito! Andate a chiedere al sindaco lui ha l’ordinanza depositata in comune, non si passa!…”