Pubblichiamo una delle tante testimonianze sull’iniziativa di ieri delle Fomne No Tav presso la sede di Stampa e Repubblica.
Sabato mattina una gioiosa e determinata delegazione di Fomne e attivisti No Tav ha portato all’attenzione dei mass media le ragioni del movimento No Tav e della odiosa repressione che subiscono le/i suoi attiviste/i.
I giornali hanno parlato di “occupazione”, in verità noi siamo partite con l’intento di fare un presidio informativo e di denuncia davanti al palazzo che ospita le sedi di Stampa e La Repubblica. Poi, essendo le porte aperte, abbiamo raggiunto l’atrio.
In realtà ad occupare il grande atrio sono state le Forze dell’Ordine che, avvisate dalla vigilanza, sono arrivate dopo 5 minuti (ad alta velocità!), con il loro solito apparato di uomini in divisa e in borghese, numerosi, e, certamente interdetti davanti a tutte noi, che con cori, slogan, e interventi stavamo già parlando con i giornalisti scesi ad incontrarci.
Mentre all’interno concordavamo la delegazione che sarebbe salita in redazione, fuori alcuni solerti uomini in borghese si lanciavano all’inseguimento di alcune di noi che erano uscite (per allontanare un nostro piccolo amico No Tav presente e certamente turbato dall’arrivo di tutte quelle divise), fermandole ed identificandole.
Dentro intanto, oltre a denunciare la narrazione distorta che i media fanno del movimento No Tav, abbiamo a gran voce chiesto conto anche di come vengono raccontati i femminicidi proprio dalla busiarda che spettacolarizza gli omicidi delle donne e ne diminuisce la gravità quando li tratta come esiti di amori semplicemente sbagliati. Abbiamo gridato che se un uomo ci ammazza perché vogliamo lasciarlo non lo fa perché perde la testa, ma perché perde il potere che esercita su di noi.
Quando siamo uscite dal palazzo eravamo tutte contente e soddisfatte per la riuscita della nostra iniziativa e ci siamo ripromesse di ripeterla quanto prima e altrove.
Avanti No Tav e forza Nicoletta
P.S.
Già ieri online, e stamattina il cartaceo le notizie della stampa sono state corrette, lasciando spazio alle nostre opinioni senza stravolgerle e di questo siamo contente.
Ma una rondine non fa primavera e dunque aspettiamo di vedere come si comporteranno in futuro…