Nella mattinata di oggi 26 gennaio 2012 è avvenuto l’arresto di un nostro consigliere comunale e di altri cittadini della Val di Susa, di Torino e del resto d’Italia, tutti con accuse in qualche modo correlate alle manifestazioni avvenute in questi mesi nella zona della Maddalena di Chiomonte.
Gli arresti non sono avvenuti in flagranza di reato, né tantomeno sono relativi ad accuse e reati tali da motivare, se non politicamente, l’isolamento dal contesto sociale di ‘pericolosi soggetti’.
E’ da molti mesi ormai che, come istituzioni e come singoli cittadini, insieme ai nostri tecnici e legali, stiamo facendo osservazioni, esposti, ricorsi, diffide e denuncie per tentare di riportare in un alveo di legalità l’iter di eventuale realizzazione della linea AV Torino-Lione: abbiamo ricevuto solo risposte evasive, dichiarazioni di atti segretati o inesistenti, udienze rinviate alle calende greche. Nonostante questo noi continuiamo perché crediamo ancora che la ‘giustizia possa trionfare’.
Poi tutto d’un colpo la giustizia si sveglia: però non per darci risposte (negative o positive che siano), ma per arrestare, ‘portare in custodia cautelare’, persone accusate (non condannate!) di atti relativi ad avvenimenti di sei mesi fa.
Non si tratta di pericolosi criminali che finalmente sono stati scoperti e che vengono finalmente puniti per qualche efferato delitto!
Si arrestano persone che vengono accusate di azioni contro la legge e che per questo dovranno rispondere davanti ai giudici, ma anche che da tali accuse hanno il sacrosanto diritto di difendersi secondo gli iter stabiliti dalla legge.
Rifiutiamo il tentativo di criminalizzare il movimento NoTav, le liste civiche, le istituzioni ed i cittadini della val di Susa, ma respingiamo con altrettanta forza il chiaro tentativo di dividere fra buoni e cattivi: sindaci e cittadini valsusini buoni, tranne qualcuno e ammesso che non siano troppo ingombranti per il potere, cattivi estremisti venuti da fuori e quindi già condannati dai Media ancora prima di essere giudicati.
Facendo riferimento alla nostra Costituzione respingiamo l’uso della violenza come strumento di risoluzione delle controversie, rivendicando altresì come giusto e a volte moralmente doveroso lo strumento della disobbedienza civile di fronte ad atti di profonda illegittimità.
Continuando nel nostro compito di essere voce e rappresentanza dei cittadini della Val di Susa, ci impegniamo a perseverare nella ricerca della giustizia e della legalità al servizio di tutti.