Come abbiamo ampiamente reso conto su queste pagine, negli ultimi giorni si sono svolte alcune audizioni in senato sul tema TAV.
Il quadro emerso è impietoso. L’Italia ha pagato finora l’82% dei lavori, i finanziamenti europei sono ancora tutti sulla carta, l’impatto ambientale sarà disastroso vista la manipolazione delle previsioni di traffico nel futuro tunnel che non compenseranno nemmeno le emissioni generate dalle centinaia di migliaia di camion necessari per costruirlo (senza contare lo stoccaggio di materiale radioattivo, le emissioni di polveri, la deforestazione e le mille altre devastazioni che i nostri lettori ben conoscono). Mentre la ministra De Micheli annunciava l’ennesimo ritardo nei lavori smentendo clamorosamente la società promotrice dell’opera che si era espressa qualche ora prima, il contratto tra Telt, l’Italia e la Francia per fissare i paletti di esecuzione del tav si rivelava non soltanto illegale ma anche truffaldino, con un sovrapprezzo del 15% già previsto nel testo.
Un vero e proprio “pacco” ma non di quelli di natale.
Nonostante le palesi irregolarità e incongruenze emerse durante le audizioni che annunciano già il prevedibile disastro economico ed ecologico se si dovesse procedere col folle progetto della seconda Torino-Lione, il contratto è incredibilmente stato approvato oggi dalla commissione trasporti grazie alla solita concordia bipartisan in materia di appalti da distribuire ad amici e finanziatori.
Il M5S è uscito dall’aula ma il TAV è stato salvato dall’intervento di PD, Lega, Forza Italia e renziani delineando ancora una volta i contorni di quel partito unico degli affari che governa dietro le quinte del teatrino della politica il nostro paese.
Per quanto ci riguarda, le audizioni hanno mostrato per l’ennesima volta che in materia di TAV i partiti sarebbero anche pronti a votare che 2+2=5 e che soltanto una decisa opposizione sul territorio permetterà di impedire la realizzazione dell’opera!
Ora più che mai, no TAV!