Un soffio di vento fortissimo ci ha portato via Fulvia. E’ stato un soffio improvviso e violento. Un soffio che ci ha fatto rivivere in un minuto le nostre vite, la nostra terra, il cammino fatto insieme.
Di notte al buio spalla a spalla, la paura e la forza. Di giorno in marcia, col sorriso e gli occhi al cielo.
Cade un pilastro della nostra comunità e con lei vacillano Carlo insieme ai loro figli. Ecco però le mani e le braccia, cariche di forza che giungono al sostegno loro e della valle di Susa. Perché essere comunità significa questo, significa essere l’una per l’altro, insieme. Non ci sono parole se non d’amore per riempire questo tempo.
La vita insieme, l’amore per gli altri per la montagna, per la terra. La passione per un lavoro che è laboriosità ed impegno verso la collettività. Insegnare per camminare insieme, per crescere ogni giorno di più. Un sapiente sguardo al passato, alla storia, per non dimenticare le nostre origini, fiere e combattive. Uno sguardo dolce verso il futuro, fatto di sogni e di speranze, preoccupato ma coraggioso.
Non ci sono parole se non d’amore per raccontare la loro storia, la nostra, una storia d’amore.
Ci sarà un tempo per ricordare e per raccontare tutto questo. Oggi è il tempo di un saluto, inaspettato e amaro, che mai saremo pronti a dare.
Ciao Fulvia, che la terra ti sia lieve.