Riceviamo e pubblichiamo un messaggio da chi ieri al corteo studentesco era presente. In questa ultima importante stagione di lotta no tav in val di Susa si è fatta largo una intera generazione, in movimento, giovane e forte. Sono il futuro della lotta no tav, sono quelli che dovranno portare avanti il testimone di una lotta iniziata dai loro padri e dai loro nonni ormai 20 anni fa, quando stavano nascendo. Sono oggi studenti medi e universitari che ogni giorno dalla val di Susa raggiungono Torino per studiare e non mancano mai agli appuntamenti di lotta. Così nei cortei studenteschi di Torino sempre di più spuntano le bandiere no tav e i tagli all’istruzione sempre più vengono compresi nella loro funzione di bottino per i costruttori del tav.
In questi ultimi mesi partecipiamo spesso alle manifestazioni studentesche che si tengono a Torino. L’abbiamo fatto anche ieri giovedì 17 novembre per la giornata internazionale dello studente. Ormai i cortei non sono solo legati ad aspetti scolastici, ma quando scendiamo in piazza è per un malessere generale. La politica che ci dovrebbe rappresentare è stata in questi anni ridicola e assente. O meglio, assente per i problemi reali del paese. Il tav non è un’opera necessaria come dicono, necessario sarebbe invece investire nei giovani e nei beni culturali… invece di spendere miliardi per quest’opera con risultati discutibili, sarebbe intelligente investirli nella scuola. Sarebbe intelligente perchè formerebbe persone che potrebbero risollevare le sorti del nostro paese ma è anche scomodo per quei politicanti che vogliono agire indisturbati. Noi giovani no tav vorremmo certezze nella scuola ora e nel lavoro poi, vorremmo poter vivere una vita dignitosa e piena di progetti non in perenne precarietà. E portiamo le bandiere no tav perchè vorremmo vedere che i nostri soldi, quelli dei nostri genitori vengano presi dallo stato per garantire questi punti, non per la costruzione di un’opera devastante per la nostra valle. Un uomo di 49 anni disoccupato al corteo di ieri ha portto solidarietà a noi giovani in piazza, ci ha invitato a non arrenderci e a combattere per il nostro futuro. E’ questo che faremo, perchè noi crediamo in un’Italia migliore. Ci vogliono ignoranti ci avranno ribelli.