di Valsusa Report – Era dicembre 2014, compariva su alcuni giornali, sole 24 ore del 23.12.14 che precisava “per, ragioni di sicurezza, non sia preferibile annullare il cantiere per la realizzazione del tunnel di base a Susa, per far entrare la talpa, che opererà nella galleria principale, da Chiomonte”; ma prima Repubblica del 19.12.14 e poi Il Fatto Quotidiano del 13.2.15 ribadivano con una vantata mediatica l’andare avanti del Tunnel di base con lavori in zona Maddalena lato Clarea e Colombera lato Chiomonte.
Sono i due versanti che si trovano ai piedi del fortino di pubblica sicurezza vigilato dai militari alpini e Ff.Oo, una zona che di fatto farebbe nascere un nuovo cantiere esteso a dismisura fino a quel confine che oggi vediamo, dopo il ponte, chiuso dal cancello arruginito (pagato con soldi pubblici come se fosse zincato) prima della centrale Iren in zona Gravella. Non mancò, l’allora Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, (dimessosi dopo lo scandalo Incalza) venendo in visita al cantiere il 22 dicembre di rassicurare e garantire la prosecuzione dei lavori. Lavori di cui non si seppe in che modo sarebbero andati avanti, dato che il Sindaco Silvano Ollivier di ritorno dal cantiere, “ha dichiarato di nulla sapere in merito all’eventualità dell’uso del cantiere di Chiomonte in luogo del cantiere di Susa”, in una nota riportata in delibera comunale.
Venendo ai giorni nostri forse un modo più chiaro c’è!, abbiamo riportato qui l’articolo di Spinta dal Bass dove, con servizio fotografico, riportava lavori fatti e smontati presso la zona ex-colombera a ridosso della centrale Iren, lavori di compensazione, “un eliporto per voli notturni – ci dirà il Consigliere Joannas – dalle foto si vede la stuolata di cemento a base della costruzione”. Terreno e lavori Sitaf, un allargamento del cantiere passato come compensazione? E, probabilmente si, perchè un eliporto di soccorso al cantiere è previsto anche nei progetti del tunnel di base a Susa o anche nel progetto del tunnel dell’Orsiera (mai assopito e nascosto dal Progetto Low Cost).
In data 27 febbraio 2015 il comune di Chiomonte deliberava la sua assoluta contrarietà all’allargamento del cantiere sulle presunte dichiarazioni dei giornali di quel 22 dicembre 2014. Su proposta della minoranza Insieme Chiomonte, allarmata già da diversi lavori gestiti dalla precedente Amministrazione Pinard, (vedasi accordo Ltf-comune di Chiomonte per lo svincolo autostradale, qui riportato), volle subito chiedere verifica, si legge “il nostro Paese ad oggi, non ha visto ne il rilancio dell’economia ne la creazione di nuovi posti di lavoro ne tanto meno una ripresa dell’attività turistica, a seguito dell’avvenuto inizio dei lavori del cunicolo esplorativo della Maddalena. (nonostante il tentativo maldestro di sponsorizzare le visite guidate nel primo spezzone della galleria, ecc)”.
Recepito l’allarme in qualche modo confermato dal Sindaco Ollivier nel suo documento di risposta: “estrapoliamo i dati di circa 970 abitanti di cui 460 residenti nella fascia che possiamo definire attiva. Stante che i lavoratori del cantiere sono 14 otteniamo che il 3% dei potenziali lavoratori sono inseriti in clarea”, una percentuale molto bassa per un cantiere di quelle proporzioni ma che comunque fa essere fiducioso il sindaco che nel prosieguo precisa le ricadute positive da sommare a pareggio della perdita di territorio: la metanizzazione del comune, lo svincolo nuovo per il rilancio del Frais e il soggiorno di “almeno una trentina di operai o tecnici che stazionano stabilmente in Chiomonte oltre ad altri che occupano stabilmente strutture alberghiere locali”, ad oggi già spostati su Susa.
Quindi il comune di Chiomonte si vede impegnato a trasmettere, si legge “indipendentemente dalla sua approvazione unanime” alle autorità competenti, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i seguenti punti:
dichiarare la piena e ferma contrarietà della Amministrazione Comunale di Chiomonte all’eventuale uso del cantiere della Maddalena, in luogo e sostituzione del cantiere di Susa, per la realizzazione dei lavori del Tunnel di Base della linea ferroviaria Torino-Lione, con la prevedibile prosecuzione dei lavori di scavo, per un numero indefinito di anni e con l’altrettanto certo e conseguente allargmento dell’area di cantiere della Maddalena sia lato Comune di Giaglione sia lato ex discarica Colombera.
Ribadire la contrarietà all’opera, in quanto si è riscontrato che le decisioni operative ed sistemi di realizzazione della medesima vengono assunti senza il minimo cionvolgimento dell’Amministrazione Comunale.
Delibera numero 4 del 27 febbraio 2015 da leggere.
Una visione di un anno prima molto lungimirante dell’opposizione Chiomontina tale che alla richiesta di fornire progetti e autorizzazioni, i lavoranti cementificatori del futuro eliporto compensativo (notturno), hanno dovuto smontare tutto il lavoro che oggi si configura come un abuso edilizio da valutare probabilmente in sede giudiziale. Insomma una gestione dei lavori imposta ad ogni livello senza il rispetto delle minime misure legali come le gare d’appalto da rispettare, ma non solo, anche della sovranità popolare aspressa dalle delibere comunali delegate dal voto nelle elezioni comunali dello scorso 2014.
Resta da chiedersi chi paga tutto questo spreco di tasse convogliato nel denaro pubblico, dato che, di fatto, il Comune di Chiomonte con due delibere si schiera contro l’opera e i suoi lavori, quindi probabilmente contro eventuali compensazioni. Resta anche da capire come a parole, il sindaco, giornalmente dichiari lo schierarsi a favore e partecipi ogniqualvolta ad incontri con Ministri e Commisari Governativi favorevoli all’Opera, uno strano controsenso che ci fa nascere dei dubbi. Per adesso le macerie dell’eliporto notturno e i soldi sono finiti in discarica nel Cantiere Geognostico della Maddalena.