“Se, come ha chiesto la difesa, avessimo trovato qualche riferimento diretto alle sue pubblicazioni per esempio nelle perquisizioni degli arrestati – ha detto Rinaudo – saremmo qui a celebrare un processo per concorso nei reati commessi”.
Questa una delle tante affermazioni con cui il pm Rinaudo, il solito ossessivo persecutore del movimento No Tav, ha tentato di sostenere la richiesta della procura torinese: otto mesi di reclusione per Erri De Luca, per il reato di istigazione al sabotaggio.
Si è infatti chiusa a pomeriggio inoltrato l’udienza in cui accusa e difesa hanno impegnato per ore il giudice Immacolata Iadeluca e le decine di lettori dello scrittore napoletano insieme ai tanti No Tav presenti.
Secondo Rinaudo che per un’ora e mezza ha argomentato la sua richiesta di pena, Erri Di Luca ha pronunciato quelle frasi con la coscienza e la volontà di istigare “altri” a commettere sabotaggi, pur consapevole del contesto generale che, nonostante le sonore bocciature dei vari tribunali, continua a definire “terroristico”.
Un viaggio nel tempo quello di Rinaudo, rivisto secondo gli atti processuali che abbiamo avuto modo di conoscere e scoprire già ai tempi del maxi processo per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio 2011. A popolare gli incubi della procura c’è però sempre lei, la fulgida Libera Repubblica della Maddalena, per loro espressione dalla pericolosità inaudita, per noi speciale esperienza di libertà e condivisione.
La difesa ha risposto punto per punto, difendendo la possibilità che ognuno possa dire la propria anche e soprattutto su fatti importanti come le opere a interesse strategico nazionale. Tanti gli esempi citati a voler dimostrare come, anche i tempi recenti, simili affermazioni su temi altrettanto “caldi” non hanno avuto la stessa attenzione della magistratura. E’ l’anomalia torinese, si sa.
Erri De Luca da parte sua continua a ripetere ciò che ha sempre sostenuto: la Tav è un’opera inutile e dannosa, pertanto va sabotata.
La prossima udienza con le repliche delle parti e la sentenza si svolgerà lunedì 19 ottobre alle ore 9 presso la maxi aula 3.
Alla procura che appare sempre più disperata, ridondante e ossessiva consigliamo una psicoterapia, di quelle lunghe e accurate…non sia mai che certe ossessioni si riescano a tramutare in hobby più costruttivi, magari il bricolage o la numismatica.
Questa mattina abbiamo intervistato Erri De Luca a margine del processo che lo vede imputato con l'accusa di "istigazione al sabotaggio" per aver sostenuto la lotta #notav. 8 mesi la richiesta della Procura torinese.
Posted by Notavinfo Notav on Lunedì 21 settembre 2015