Apprendiamo dai giornali di oggi che il Procuratore di Torino Giancarlo Caselli andrà finalmente in pensione visto che ha compiuto 74 anni il 9 maggio e ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dalla professione il prossimo 28 dicembre. Lo ha fatto con un email al Csm e la notizia è subito rimbalzata ovunque, condita dalla carriera del magistrato torinese.
Ci colpisce leggere sottotitoli del genere “Una carriera dalle Br ai No Tav” perchè tale affermazione, a parte essere vera, denota qualcosa che non va nella carriera di colui che era considerato eroe nazionale. (Repubblica invece rimuove le inchieste notav per tenere il personaggio in lato)
Lo abbiamo detto e scritto molte volte di come la sua sia una crociata personale con i suoi fantasmi, che infatti vanno dalle Br ai Notav, e che le inchieste siano sempre state a senso unico e volte alla criminalizzazione del movimento notav, nonostante le parole di circostanza.
Lo sostanzieremo nei prossimi giorni con i fatti, ma possiamo portare ad esempio i tempi della procura torinese che con i notav è più che efficiente, mentre con i cittadini impeganti in altre cause, fissa oggi udienze per alimenti in un divorzio nel 2015 mentre un processo per abusivismo edilizio (la baita clarea) è al termine.
Persino le sue dimissioni da Magistratura Democratica ne sono il segno, così come lo sono le decine di telefonate fatte a redazioni di giornali e personaggi pubblici che abbiano scritto male ( a suo dire) o sostenuto troppo il movimento notav.
Andrà in pensione da magistrato, che si aprano le porte della politica? Magari alle prossime elezioni? L’età è quella giusta, ma non lo sappiamo. Sicuramente il ruolo del politico calza meglio visti gli ultimi anni e toglierebbe alcune ambiguità di fondo che portano agli arresti e a pene giudiziarie…i notav chiaramente.