Il 31 dicembre 2016 è iniziato con l’arresto illegittimo di Luca che si traduce nell’ennesima violenza e sopruso a danno del movimento e dei suoi militanti.
Abbiamo raccontato l’assurdità delle accuse messe in campo (aggiornamenti su arresto di Luca) e nonostante questo la voglia di rivalsa ci ha accompagnati tutta la giornata, spingendoci anche a Capodanno a raggiungere l’obiettivo di far sentire la nostra voce in solidarietà a chi viene ingiustamente colpito dalla violenza di questo stato.
Dopo una partecipatissima cena al presidio di Venaus ci si è divisi, in molti ci si è diretti verso la Clarea, altri verso il carcere delle Vallette di Torino dove anche Luca è detenuto.
In Clarea abbiamo raggiunto la tettoia e poi le reti del cantiere e dopo diversi cori e battiture puntuale è arrivata la risposta della polizia ed esercito con idranti sui presenti (tra cui anche diversi bambini) e provocazioni del tipo “da qui ve ne dovete andare”. Ora, non perchè non sia ovvio, ma è possibile che degli invasori in divisa ed armati fino ai denti pretendano di cacciare chi questo territorio lo vive e lo ama da sempre, chi si trova a casa propria? In questa porzione di terra che lo stato ha definito ad “interesse strategico nazionale” pare proprio di sì…
Al carcere delle Vallette di Torino si è raggiunta un’iniziativa che era già in programma in solidarietà ai detenuti e alle detenute.
La polizia colta di sorpresa dai numeri dei manifestanti e dalla determinazione dei presenti ha tentato una carica (malriuscita) per poi ripiegare con lanci di lacrimogeni.
Un Capodanno scopiettante insomma, a dimostrare che ad ogni attacco che riceviamo continuiamo a rispondere, senza timori, senza possibilità di replica.
E poi come si dice…chi lotta a Capodanno lotta tutto l’anno!
Per noi è il miglior augurio che si possa fare e ricevere.
Avanti No Tav!