Ieri Virano tentava di convincere l’opinione pubblica della sufficienza di un regolamento contrattuale per ovviare al problema dell’inapplicabilità del codice antimafia agli appalti del Tav Torino-Lione in territorio italiano.
Ricordo che, sulla base dell’accordo tra Italia Francia (art. 6.5 2° comma), il predetto codice antimafia non è applicabile agli appalti del Tav aventi ad oggetto opere da eseguire in territorio italiano.
Il gravissimo allarme di tale inapplicabilità è oggi confermato dalla denuncia dello stesso Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Dr. Raffaele Cantone, già magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoili dal 1999 al 2007.
Da tempo avevo già denunciato l’inapplicabilità del codice antimafia agli appalti Tav sulla base del citato accordo internazionale.
Ma non è l’unico allarme che avevo sollevato: nel medesimo accordo è prevista l’inapplicabilità del diritto italiano per il risarcimento dei danni patiti da qualsiasi soggetto in territorio italiano a causa dei lavori per l’opera Torino Lione; non solo, l’art. 10.2 prevede eccezioni anche rispetto all’applicabilità del diritto italiano in materia di condizioni di lavoro e occupazione in territorio italiano.
Al seguente link una disamina più approfondita della inapplicabilità della normativa italiana in materia di antimafia, risarcimento danni e condizione di lavoro e occupazione in territorio italiano https://drive.google.com/file/d/0Byh2Go4RN2BZVXZ0Z05DTWU5YXc/edit
Avv.Massimo Bongiovanni
La cosa bella è che Virano – nell’articolo appena corretto su repubblica ( prima aveva pubblicato le dichiarazioni di Cantone poi Paolo Griseri telefona a Virano…ndr) con il quale cerca di smentire Cantone – smentisce anche se stesso:
guardate qua cosa diceva Virano il 10 aprile scorso “una qualunque impresa che venisse esclusa dagli appalti a seguito dell’applicazione della normativa antimafia, oggi potrebbe fare ricorso a qualunque Tribunale francese e vedersi cancellata l’eventuale esclusione“.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-10/virano-molti-passi-ancora-fare-092653.shtml