di Giorgia Pietropaoli – da Popoff
Proteste e violenti scontri in Canada tra manifestanti e polizia. Almeno 40 arresti.
In pochi lo sanno ma a New Brunswick,in Canada, da circa una settimana, è in atto una forma di protesta per contestare i metodi di esplorazione delle risorse di gas nella regione. Il metodo di estrazione del gas utilizzato, infatti, immette migliaia di litri di sostanze chimiche nelle acque sotterranee inquinandole e provocando danni all’ambiente e alla salute delle persone. E per gli attivisti della Elsipogtog First Nation, per gli aborigeni canadesi e per il resto della popolazione, il progetto di trivellare e continuare a fare test sismici per varare la futura costruzione di impianti rappresenta un atto di violazione e di invasione della loro terra.
Le violenze sono cominciate quando un’ordinanza del tribunale ingiungeva ai protestanti di rimuovere il blocco dei manifestanti sulla Highway 11, tra Rexton e Sainte-Anne-de-Kent. Secondo alcune testimonianze, i poliziotti sono arrivati con le armi spianate provocando le persone e spingendole a difendersi. Ci sono stati spari e non sono stati risparmiati atti di forza brutali. «È avvenuto tutto in maniera molto selvaggia, sono arrivati e ci hanno sbattuti tutti a terra. Anche mia madre, che ha 67 anni, è stata violentemente messa giù. Si sono messi a sparare, non ho visto chi è stato e da dove lo faceva, a quel punto non guardavo più perché ero con la faccia a terra», ha raccontato Melina Augustine, una manifestante che ieri è stata arrestata insieme ad altre quaranta persone. Tra loro, anche il capo della Elsipogtog, Aaron Sock, che, secondo alcuni testimoni, è stato percosso e malmenato.
«È una situazione molto delicata», ha dichiarato Susan Levi-Peters, ex leader di Elsipogtog e mediatrice tra i protestanti e la RCMP (la polizia canadese). «È un duro confronto tra il popolo e la RCMP. In questo momento i guerrieri, gli attivisti, sono al centro, circondati dalla RCMP ma la RCMP è circondata dalla gente che vuole difendere gli attivisti. Tutto si è aggravato quando sono state diffuse le foto dell’arresto di Sock, che era stato chiaramente picchiato».
La RCMP si è difesa con un comunicato stampa, dichiarando necessario il loro intervento in seguito a minacce e azioni intimidatorie nei confronti dei dipendenti della SWN Resources Canada, la società che sta effettuando l’esplorazione nella zona. Le forme di protesta (iniziate più di un anno fa), in ogni caso, continueranno per impedire la messa in atto di un progetto che provocherebbe danni ambientali permanenti.