Decine di No Tav si sono ritrovati oggi in Via dell’Avanà perché questo pezzo di valle torni ad essere transitabile in ogni momento del giorno e della notte, dai vignaioli a chi vive in questa valle.
Viviamo da anni la militarizzazione del nostro territorio e le intimidazioni a chi cerca ogni giorno di fare il proprio lavoro alle vigne.
Un cantiere vuoto, fermo da oltre un anno e mezzo, un progetto inutile e costoso.
Vogliamo che si smonti il checkpoint militare all’ingresso e che si chiuda questo cantiere.
Dalle ore 14 dopo il tradizionale aperipranzo della COlombera, abbiamo bloccato VIa dell’Avanà. Dopo 80 minuti (non proprio con celere rapidità), si sono presentati due cellulari di polizia con dietro circa una ventina di digos. Inizialmente con fare minaccioso.
Verso le 17,30 si è presentato il nuovo sindaco di Chiomonte Roberto Garbati che in modo ambiguo e alquanto scivoloso si è detto anche lui in accordo con la necessità di liberare Via dell’Avanà.
Verso le 18 abbiamo liberato la strada, lasciando le forze dell’ordine a presidiare il cantiere fermo da oramai 400 giorni.
SIamo venuti a sapere successivamente di 40 denunce per blocco stradale e 3 per non ottempranza al foglio di via.
Dopo l’incursione notturna della scorsa settimana all’interno del cantiere da parte degli over 70, inauguriamo così la campagna estiva di lotta!
Siamo un movimento che non si arrende!