Il teatrino dell’assurdo ha in serbo sempre nuovi spettacoli, ed oggi tocca a quel gran giornalista di Repubblica, Paolo Griseri, deliziarci di una nuova analisi/provocazione/previsione dal titolo “Beffa ai no-Tav: “Scavi solo dalla Francia” , dove cogliendo indiscrezioni probabilmente, parla di una nuova strategia per evitare il movimento notav, ovvero scavare il tunnel dalla parte francese per poi sbucare a Susa facendo ai notav il gesto dell’ombrello e un bel “cucù”.
“La parola d’ordine è: cambiare versante. Forse così la grande battaglia d’autunno non ci sarà. Lo scontro atteso e temuto da molti all’apertura del cantiere del tunnel di base della Torino- Lione a ottobre-novembre, il momento della verità in cui tutti gli oppositori al progetto tenteranno l’ultima spallata a Susa, potrebbe svanire nel nulla.” e ancora:“scavare anche i 12 chilometri di galleria del versante italiano partendo dalla Francia. In modo da poter rinviare per molto tempo il momento in cui si dovranno espropriare i terreni del futuro cantiere vicino a Susa, la cittadina che il 25 maggio ha fatto vincere per otto soli voti il sindaco No Tav Sandro Plano. Cambiando il versante di attacco del lavoro delle talpe, il cantiere di Susa potrebbe aprirsi anche tra 4-5 anni mentre nel cuore della montagna le macchine lavorano indisturbate. Nel frattempo, scavando dalla Francia, l’impatto dei lavori sulla valle potrebbe diminuire.”
Poi il pezzo forte: “A sostenere l’idea del cambio di versante sarebbero anche gli esperti del ministero degli interni. In questo modo si eviterebbe di costruire una sorta di cantiere/fortino a Susa replicando in larga scala quanto è già accaduto per il cunicolo esplorativo di Chiomonte dove per tre anni la parte violenta del movimento No Tav ha dato l’assalto con vari mezzi a ruspe, talpe e addetti ai lavori.”
Quindi questa sarebbe la beffa ai notav? Quella di passare di mano la progettazione del tracciato “agli esperti del ministero degli interni”? Grande idea, sarà che dopo aver spostato il vertice dell’11 luglio di Torino si ripetono in modo da farci fare le barricate a Susa tra 50 anni? Che analisti, meriterebbero di lavorare per la Nazionale Italiana di Prandelli!
Una provocazione più che un articolo (lasciamo perdere l’analisi) che non tiene conto della realtà neanche per un minuto e che giustamente trova subito il consenso dell’architetto/commissario Mario Virano che dice: “L’ipotesi è plausibile“.
Le “talpe francesi “che dovrebbero scavare, per il Griseri, al massimo potranno fare dei sondaggi che seguiranno per qualche per qualche km il percorso dell’eventuale tunnel di base (come ci ha detto la notav Maria Cristina ), ma non diteglielo, perché è un’altro di quelli convinti che dallo scavo in atto a Chiomonte passerà il treno superveloce!
Poi il finanziamento europeo arriverà sicuro, magari dopo la decurtazione del 50% avvenuta nel 2013, qualche migliaio di euro lo destineranno all’operazione “beffa ai notav”, tranquillo Griseri
O magari Griseri sostiene che dalla Francia si fa più in fretta perchè le ditte non hanno bisogno del certificato antimafia come in Italia? (anche se i curriculum di chi già lavora a Chiomonte sono di tutto rispetto)
Poi magari Griseri non si ricorda che c’è qualche lavoretto, nella piana di Susa, che i Francesi non riusciranno a fare da nascosti sotto terra (come ci ha detto il notav Paolo M.):
- – spostare l’autoporto
- – spostare e poi soprelevare la ferrovia storica
- – spostare la A32 e fare nuovi svincoli
- – spostare la Statale 25 e fare sottopassi e rotonde
- – modificare la statale 24
- – costruire nuovi ponti sulla Dora
- – costruire la stazione giapponese
- – costruire la tratta Tav di superficie
- – costruire l’area di sicurezza Tav
Ma sì Griseri, intanto hai fatto un articolo dal titolo figo: “Beffa ai notav”, son soddisfazioni! Il problema è che se anche così fosse, potrai tra molti anni, da pensionato ben retribuito, andare a vedere i lavori, ma sappi che le bandiere notav continueranno ad esserci, scommettiamo?