Comunicato stampa di Pro Natura Piemonte – Gli scavi del tunnel al 31 marzo 2014 hanno raggiunto i 510/520metri. Il cantiere, avviato ai primi di gennaio 2013, ha quindi realizzato un quindicesimo della lunghezza del tunnel, prevista in 7.550 metri. Le difficoltà sono però ancora tutte da venire.
Dopo il fermo di quasi una settimana per riparazioni, la “talpa” TBM, revisionata, ha prodotto un avanzamento giornaliero che, seppure pari alla metà di quello previsto, è migliorato rispetto alle prestazioni precedenti. Vediamo un forte impegno della Società, dopo le visite preoccupate dei ministri Alfano e Lupi che, in pratica, hanno detto che il Governo non può sostenere questa situazione e ha bisogno di risultati immediati. In questo senso vanno lette le loro dichiarazioni pubbliche, completamente opposte, e cioè che i lavori del cantiere sono in anticipo, con una prevedibile conclusione dello scavo entro il 2015. Realisticamente, sulla base degli avanzamenti attuali, il termine dei lavori può essere previsto al 2025, oltre ai ritardi dovuti alle particolari difficoltà che verranno incontrate.
Il direttore dell’Arpa ha relazionato all’Osservatorio, e poi in conferenza stampa, che “LTF ha messo in campo misure correttive che permettono di dire che nel cantiere e nelle aree vicine non sono state rilevate criticità ambientali”. Ci permettiamo di dissentire nel metodo e nella sostanza. In precedenza avevamo chiesto di vedere i tabulati almeno sino a dicembre 2013, dopo aver visto gli sforamenti da marzo a settembre 2013. Una relazione corretta avrebbe dovuto aggiornare i dati, commentare le criticità riscontrate ed esprimere su queste basi le misure correttive. Senza i dati la relazione è priva di sostanziale credibilità.
La documentazione consegnata in occasione della Conferenza stampa è relativa ai soli rilevamenti di LTF di febbraio 2014, che mostrano un livello di PM10 molto buono e zero sforamenti. Peccato che in questo caso il controllato sia anche il controllore. Ma, in realtà, il report dettagliato di LTF, fornito poco più avanti dall’ARPA stessa, mostra l’assenza di dati per i giorni 24, 25 e 26 febbraio, proprio in coincidenza con un vistoso picco, per quegli stessi giorni, della centralina di Gravere, che pare sfuggito all’ARPA.
In ogni caso, se i dati fossero effettivamente così ottimistici come si dice, non si comprende il motivo per cui in questi giorni LTF stia frettolosamente sostituendo i generatori delle torri-faro con l’alimentazione elettrica in tutto il cantiere. Se queste sono le misure prese da LTF per ovviare agli sforamenti riscontrati alla Maddalena, facciamo notare che sono ininfluenti, perchè i generatori sono in funzione solo di notte, quando la brezza spira verso Gravere. Attendiamo pertanto dati tempestivi, certi e verificabili!
A questo proposito abbiamo notato anche un fatto che sembra sfuggito al direttore dell’ARPA: la collocazione della Caserma dei carabinieri, recentemente costruita ai limiti del cantiere, è la peggiore possibile: si trova in una sorta di gola, immediatamente sopra l’imbocco del tunnel, e la brezza di valle, che spira dalla tarda mattinata al tardo pomeriggio, la centra in pieno raccogliendo tutte le emissioni del cantiere sottostante.
Quasi tutto il materiale di scavo, ricollocato tranne una piccola porzione che potrebbe esser stata portata via di notte, viene posto a discarica sul versante destro. Si tratta di una collocazione che avviene in palese violazione della prescrizione 3 della delibera CIPE del 3 agosto 2011, che recita: “la funzione principale dello svincolo autostradale di Chiomonte (e anche dell’accesso attuale del cantiere) sarà quella di consentire il conferimento ai siti di deposito anche dello smarino prodotto dallo scavo del cunicolo esplorativo della Maddalena, evitando lo stoccaggio nel sito già individuato nel procedimento di autorizzazione del cunicolo stesso”.
I lavori vanno invece avanti in tutto il loro sviluppo e questo conferma l’impressione che il cantiere goda di una particolare immunità giuridica perchè, a due anni e mezzo da tale prescrizione, nulla fa pensare che cambierà qualcosa.
Il Presidente
(dott. Mario Cavargna)