post — 25 Marzo 2025 at 17:45

Autoporto di San Didero: iniziano i lavori della rotonda

Questa mattina sono iniziati i lavori di completamento della rotonda di accesso al nuovo autoporto di S. Didero sulla S.S. 25. Lavori che nella loro prima fase hanno già portato pesanti disagi alla viabilità e rappresentato un grave rischio per l’incolumità degli automobilisti, dovuti a segnaletica insufficiente, restringimenti pericolosi della carreggiata e un inspiegabile utilizzo di filo spinato nel bel mezzo di una strada statale.

Nonostante le perplessità avanzate dai Sindaci di Bruzolo, San Didero e dall’Unione Montana, comunicate a Telt ed Anas durante l’incontro del 28 febbraio scorso e nonostante l’impegno del Movimento No Tav per cercare di evitare ulteriori danni materiali ed ambientali al territorio, i lavori sono ripresi e con essi si sono palesati nel concreto tutti i disagi alla viabilità e alla vivibilità della nostra Valle.

Tutto questo per la realizzazione di un nuovo autoporto, pagato con soldi pubblici, funzionale ad un aumento del traffico pesante autostradale. Paradossale che l’unica opera in fase di realizzazione con i soldi del Tav sia proprio un autoporto: il Treno ad Alta Velocità non toglie traffico dalle strade ma lo aumenta, e con il traffico e la circolazione di mezzi pesanti aumenta l’inquinamento da polveri sottili, i pericoli lungo le nostre strade e i danni alla salute. La nuova rotonda non serve di certo ai valsusini ma a permettere ai camion che trasportano lo smarino del Tav di raggiungere Caprie e la futura grande discarica dei pericolosi materiali di scavo che si vorrebbe inaugurare nella Piana di Susa, contrariamente a tutti i progetti e alle rassicurazioni che ciò non sarebbe avvenuto.

La nuova viabilità della valle la vorrebbero decidere TELT e SITAF a proprio uso e consumo. Soldi pubblici a favore dei guadagni di un’azienda privata che peraltro risulta pesantemente indiziata di collusioni con la malavita organizzata. Fondi pubblici, affari fatti dai privati e disagi solo a carico dei valsusini. Oltre il danno anche la beffa. Davvero è ora di dire basta e di chiedere rispetto e verità su cosa vorrebbe portare questa linea per decenni in questa valle.

Il Tav nel 2025 si presenta in Valsusa con un biglietto da visita fatto di pesanti disagi e danni al territorio: esproprio di terreni, cementificazione, viabilità stravolta ad uso e consumo dei cantieri e dei mezzi pesanti, discariche a cielo aperto e prelievo sconsiderato di acqua potabile per le trivellazioni.

Addirittura si prova ancora a raccontare che i disagi sarebbero frutto della nostra legittima protesta a difesa della valle. Ma ormai i fatti parlano da soli e di certo tutto questo non può essere “colpa dei No Tav”! La militarizzazione e la repressione ci ricordano altri tempi bui della storia ma non fermeranno la difesa dei valsusini da questi soprusi.

Respingiamo con forza questo tentativo di scrivere storie diverse dalla realtà. Continueremo di certo questa lotta con sempre maggiore determinazione e mai saremo la causa delle terribili cose che la popolazione rischia di subire. Queste responsabilità sono sempre state e sempre saranno totalmente a carico di chi vuole rendere la Valsusa una zona di sacrificio. Siamo il popolo che resiste e che continuerà a farlo sempre e comunque!

Chiediamo che cessino immediatamente i disagi che in questo momento stanno perseguitando i valsusini e che l’autoporto di San Didero non venga attivato prima che ci sia una precisa e rigorosa disposizione di contingentamento del traffico su gomma, che non può di certo transitare dalle statali.

Ci troviamo in una fase in cui è ancora tutta aperta la partita riguardo l’ubicazione della futura stazione internazionale che, dovesse essere ricollocata a Bussoleno, farebbe del nuovo autoporto di San Didero l’ennesima cattedrale nel deserto.

Tutto ciò che sta succedendo oggi e che continuerà nei prossimi giorni, non è che un piccolo assaggio di quello che avverrà se mai dovessero iniziare i lavori nella piana di Susa.

Che questi primissimi interventi rendano consapevoli i valsusini della inequivocabile necessità di impegnarsi in prima persona per difendere la propria vita e il futuro della nostra Valle!