E’ bastato che un insegnante lanciasse l’idea e un gruppo di studenti dell’istituto tecnico “Galileo Galilei” di Avigliana è entrato subito in azione. In due ore, passando di classe in classe, hanno raccolto 500 firme di auguri e solidarietà nei confronti di Yuri Justesen, lo sfortunato ragazzo di 16 anni, colpito in testa da un candelotto di gas lacrimogeno sparato ad altezza uomo, alle reti del fortino alla Maddalena, lo scorso 8 dicembre.
“Buon Natale. Guarisci presto. Ti aspettiamo”, c’è scritto sul foglio di auguri, nessun cenno ad altre questioni ideologiche, un puro gesto di solidarietà e di affetto per un ragazzo della scuola che in questo momento sta pagando un alto prezzo per le sue idee. Pochi giorni fa Yuri è arrivato a scuola per ritirare la pagella, accompagnato dalla mamma. Era in carrozzina e sul volto portava i segni del candelotto che l’ha colpito. Hanno firmato in tanti, fra loro anche molti insegnanti che si trovavano a scuola quel giorno e nel giorno successivo, per la precisione 494 studenti, 34 professori e 22 tra collaboratori, impiegati e tecnici della scuola, per un totale di 550 abbracci virtuali provenienti direttamente dal cuore, dalla sua classe prima di tutti, la seconda C del corso “Costruzioni, ambiente e territorio”, il vecchio “Geometra”:
Qualcuno ha voluto anche scrivere qualche parola in più: “Ciao fratellone, ti voglio bene”, “Ciao Yuri, mi dispiace per quello che ti è successo, spero che ti possa rimettere in fretta. Abbracci e Buon Natale!”, “Hai fatto bene, se uno ha delle idee è libero di manifestarle”, “Ciao Yuri, non ti conosco ma ti auguro che ti rimetta in fretta!”.
Lo storico istituto tecnico di Avigliana, che quest’anno compie 50 anni di vita, ha accolto in tutti questi anni, generazioni di giovani, anche fratelli e sorelle di età diverse. Prima di Yuri anche il fratello Ivan e prima di loro Maia, la sorella più grande, hanno frequentato la scuola conseguendo il diploma. “Yuri è un ragazzo simpatico e pieno di vita”, ha detto di lui una sua insegnante. Altri hanno voluto, partecipando all’iniziativa degli studenti, fargli coraggio, facendogli sapere che la coerenza delle proprie idee e azioni è una cosa apprezzabile e non sempre facile a trovarsi. “Chissà se il poliziotto che gli ha sparato contro il candelotto ha dei figli dell’età di Yuri?” si è chiesto un altro insegnante della scuola.
Diversi studenti hanno espresso l’intenzione di andarlo a trovare presto a casa sua dove sta cercando di recuperare il danno fisico subito. Per l’inizio dell’anno prossimo, al Galilei, è in programma un incontro ad alto livello, con esperti qualificati, sulla questione Tav.
(da “Luna Nuova”, 23 dicembre 2011, pag.13)