Oggi martedì 17 luglio i sindaci no tav Mauro Russo e Simona Pognat sono stati assolti dal tribunale di Torino perchè il fatto non sussiste reato. Erano accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per i fatti relativi ai blocchi stradali nel paese di Bussoleno risalenti all’inverno del 2005. Dopo lo sgombero violento del presidio di Venaus il movimento no tav aveva bloccato la circolazione e il transito nell’intera valle di Susa, amministratori, semplici cittadini e molti no tav giunti da ogni parte d’Italia avevano così impulsivamente risposto alla vile aggressione della notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005. Migliaia di poliziotti con ruspe e mezzi meccanici avevano caricato selvaggiamente quella che da tutti viene ricordata come la libera repubblica di Venaus provocando numerosi feriti di cui alcuni anche gravi. Immediatamente la valle venne bloccata e per due giorni, ininterrottamente assemblee e presidi nei comuni di Bussoleno e Chianocco ripensarono alla lotta e alla prospettiva. Furono giorni intensi in cui le colonne delle forze di polizia tentarono invano di attraversare la valle per raggiungere da Torino l’area occupata di Venaus, più a monte di una ventina di chilometri. Durante una di queste accese situazioni di lotta i due sindaci rinviati a giudizio e ora assolti parteciparono ai blocchi cercando di mitigare l’impatto dei manganelli (peraltro non ottenendo alcun risultato) e di essere portavoce istituzionale di questa lotta. Con coraggio e dignità affrontarono come tutti noi le cariche, riportando anche qualche ammaccatura e qualche ferita. Con la stessa dignità possiamo dire che hanno affrontato questi lunghi anni di vessazioni giudiziarie in cui hanno dovuto rispondere in prima persona di una scelta collettiva e praticata da migliaia di no tav. Nel loro lavoro e nelle loro vite hanno dovuto sopportare questa difficile situazione ma oggi possiamo dire che hanno vinto questa prima battaglia. Non ci congratuliamo certamente con i giudici che non solo per tutti questi anni hanno continuato a tenere sospesa la situazione ma che oggi continuano a processare altre decine di no tav. Come sempre siamo sicuri che le gioie e i dolori di questa lotta e di questo movimento risiedano in valle di Susa, lì tutti noi in questi anni abbiamo trovato parole di conforto e di sostegno, forza e determinazione, lì troveremo insieme ancora le energie per continuare a lottare, possibilmente il più lontano possibile dalle prigioni e dalle aule di tribunale. Si parte e si torna insieme!