Non avevamo dubbi in merito, e come avevamo dato notizia qui, Op. Hunter: il carabiniere che pestò un No Tav finisce in Costa Smeralda, il carabiniere riconosciuto nella lunga inchiesta (insabbiata) prodotta dai notav, è stato condannato ad un anno di “messa in prova” in Costa Smeralda in un’associazione. Il giudice ha accettato la richiesta fatta dai legali del cacciatore di Sardegna, uno del gruppo che picchiò un notav in stato di fermo il 3 luglio 2011.
Lungi da noi chiedere condanne, ma dopo le archiviazioni e gli insabbiamenti dell’operazione Hunter abbiamo la riprova di come la giustizia sia a senso unico, indicando per chi è riconosciuto pestare in gruppo un notav, la via del mare della Costa Smeralda.(diverso il discorso per Lucio, notav agli arresti domiciliari, portato in carcere per evasione perchè “sorpreso” sul pianerottolo di casa)
Di seguito l’articolo di nuovasocieta.it
Picchiò No Tav. Arriva la condanna: un anno di Costa Smeralda
Il tribunale ha accettato la messa in prova per il Carabiniere, dei “Cacciatori di Sardegna”, che aveva picchiato un attivista No Tav in stato di fermo durante gli scontri il 3 luglio 2011 a Chiomonte, in Valsusa.
Il giudice Giorgio Giannetti ha affidato per un anno il militare ancora in servizio ad un’associazione che si occupa di persone malate e disagiate in Costa Smeralda, in Sardegna. Ed è proprio in Costa Smeralda che il carabiniere, identificato durante l’aggressione attraverso un video e per un tatuaggio particolare sul braccio che riportava una frase della lettera di San Paolo a Timoteo, vive e lavora per l’Arma. Già, a pochi chilometri da Porto Cervo e dagli altri paradisi di Briatore, star e starlette.