L’ARCI conferma il suo impegno a fianco della popolazione e dei sindaci della Val di Susa nell’opposizione al progetto Tav Torino-Lione.
Chi sperava che il cambio al governo del Paese portasse un clima più disteso anche in Val di Susa per ora è rimasto deluso. Prosegue la militarizzazione della Maddalena di Chiomonte, e sono arrivati anche i primi arresti, condotti in un’operazione che ha avuto un’eco mediatica degna delle retate antimafia o antiterrorismo.
Pur evitando ogni prematuro giudizio sul merito dei reati ascritti agli imputati, lasciano non poche perplessità l’emissione di misure cautelari nei confronti di decine di partecipanti al presidio ed alla manifestazione del 3 luglio scorso a Chiomonte, per fatti avvenuti dunque sette mesi fa.
Riguardo all’area militarizzata della Maddalena siamo di fronte ad una situazione grottesca: qualunque cosa si pensi sulle effettive necessità presenti e future di potenziamento ferroviario fra l’ingresso a Torino da Milano fino alla Francia, è irrazionale che si parta scavando un tunnel di servizio a Chiomonte in Val di Susa, funzionale come supporto collaterale di un secondo tunnel ferroviario sotto le Alpi, quando tutti gli studi prevedono eventualmente – come è intuitivo pensare – prima una saturazione della linea di pianura sul territorio nazionale, piuttosto che una improbabile saturazione dei valichi internazionali.
Saremo “ancora in cammino”, come a Genova nel 2001 e a Venaus nel 2005, per difendere l’ambiente, i diritti e la democrazia.
Saremo in cammino:
- contro la logica delle grandi opere;
- per le lotte in difesa dei beni comuni;
- perché riteniamo gli arresti e le misure cautelari contro i no tav sproporzionati rispetto alle accuse;
- per chiedere la fine della militarizzazione della Valle e del “cantiere” della Maddalena di Chiomonte, del quale – come ha dichiarato l’onorevole Sonia Alfano – “la delegazione di deputati del Parlamento Europeo ha certificato l’inesistenza” durante la visita del 10 febbraio.
Sabato 25 saremo ancora una volta accanto al popolo della Val di Susa, in movimento, pacifico e determinato per difendere in modo nonviolento i beni comuni, la nostra terra e il futuro di tutte e tutti.
Giancarlo Pizzardi – presidente regionale ARCI Piemonte
Gabiele Moroni – presidente territoriale ARCI Valle Susa