da Spinta dal Bass – Era il 16 marzo 2015 e nel corso del primo Consiglio di Amministrazione di Telt sas il Presidente Virano presentava un “Appello per la pacificazione, il rispetto delle posizioni e il dialogo” rivolto “a quanti si oppongono alla Torino-Lione”, finalizzato al “superamento dei conflitti” e ad “aprire una nuova fase di dialogo”. Vi ricordate?
“Nelle prossime ore manderemo un appello scritto a comunità locali e oppositori” tuonava ai microfoni il Commissario imbonitore. Qualche giorno fa il grande risultato: 29 firme raccolte.
Peccato che tra i 29 firmatari si trovino solamente rappresentanti delle istituzioni torinesi, favorevoli all’opera, alcuni sindacati di polizia, sindacati di categoria e industriali, in buona sostanza “hanno fatto la pace” tra di loro.
Di certo non con i valsusini, che rilanciano proponendo al Virano e ai proponenti l’opera di arrendersi.
Come se non bastasse, dopo la magra figura ci si mette pure la Coldiretti, che ieri in una comunicato stampa precisa la sua posizione. L’appello alla pacificazione della Valsusa siglato qualche giorno fa a casa di Telt non convince l’associazione degli agricoltori che spesso non ha nascosto un atteggiamento critico sul Tav, tanto che le bandiere della Coldiretti si sono mischiate più volte con quelle no tav nei cortei.
In una nota Coldiretti Torino fa spaere che “non ha firmato il cosiddetto Appello per la pacificazione in valle di Telt, società Tunnel Euralpin Lyon Turin, responsabile dei lavori di realizzazione e gestione della nuova ferrovia Torino-Lione – questa l’affermazione di Sergio Barone, vice presidente Coldiretti Torino, che aggiunge –: nei giorni scorsi abbiamo partecipato, a Torino, a un incontro, dove l’appello è stato presentato da Telt, alla Coldiretti, come ad altre 29 realtà appartenenti ad associazioni di categoria, sindacati e rappresentanti delle istituzioni».
Sergio Barone precisa: “La pacificazione si propone in tempo di scontri. Secondo noi, in valle, in questo momento, si tratta semplicemente di operare secondo le normali regole democratiche che governano il civile confronto. In questa riunione, nella sede Telt di Torino, non abbiamo quindi siglato alcun documento. Semplicemente si è preso atto della proposta che ora stiamo esaminando e discutendo al nostro interno. A breve prenderemo posizione rispetto all’appello proposto da Telt. Coldiretti, da lunga data, partecipa agli incontri dell’Osservatorio Tav, con spirito critico e costruttivo, lo stesso che terremo anche in questa occasione”.
“Le bugie hanno le gambe corte”, dice un proverbio, ma Virano e il suo ufficio stampa sembrano non ricordarsene.
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