” La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere. Qui, dove anche per perdere bisogna sapersi battere.” (Jean-Claude Izzo)
Il 15 marzo scorso 8 attivisti del movimento No Tav, grazie ad una becera operazione messa in campo dal corpo dei carabinieri e dalla procura, si sono visti perquisire casa e notificare obblighi di firma giornaliera e arresti domiciliari con restrizioni.
In quello stesso giorno è stato anche perquisito e violato uno dei luoghi simbolo della nostra lotta. Il presidio di Venaus, figlio della resistenza dei nostri tempi in Valle di Susa. Durante la perquisizione sono stati richiesti i permessi, le bollette e il giorno successivo il sindaco è stato convocato in caserma. Sono state fatte troppe domande per pensare ad un semplice controllo. Tutto questo ci fa dire che questo luogo è sotto attacco, rischia come tutti gli attivisti coinvolti anche lui delle “misure cautelari”.
Il presidio non è solo mura di legno e distese di campi alle pendici della grigia autostrada. Il presidio è casa. Lo è per chi lo ha costruito, per chi lo ha visto nascere, per chi ci vive da 10 anni, e per chi ci è stato solo per un giorno per conoscere il tanto discusso movimento No Tav. E’ casa per chi vuole lottare e per chi crede ancora che un altro futuro è davvero possibile.
Forse i governi che da anni portano avanti senza se e senza ma questa assurdità hanno timore di tutto questo. E noi non possiamo fare altro che dargli ragione. Quest’operazione, come tutte le altre precedenti e future, forse voleva essere un tentativo per farci abbassare la testa, per farci fare un passo indietro, ma non è altro che la dimostrazione della tristezza e dell’inutilità di questo progetto che da 25 anni tentano di imporci con qualsiasi mezzo.
La settimana appena passata è stata teatro di iniziative di risposta immediata, dalla fiaccolata di giovedì alla festa al presidio di domenica. Ma non ci fermeremo sicuramente qui.
Invitiamo quindi tutti a mandare un pensiero, un messaggio, un attimo del loro tempo per questo luogo. La storia di questi anni ci ha insegnato molto, il cercare punti comuni ci ha fatto marciare insieme tante volte e lo vogliamo fare ancora, nel rispetto delle differenze e trovando la forza laddove le difficoltà e i sogni ci uniscono.
Invitiamo dunque tutti gli amici e i compagni a festeggiare le feste di Pasqua alla moda nostra al presidio di Venaus, per dimostrare ancora una volta e tutti insieme che la Valsusa paura non ne ha!
Avanti No Tav!