Le mobilitazioni di questo inizio agosto contro i trasporti dei pezzi della “talpa” hanno evidenziato l’importanza di organizzarci meglio per il monitoraggio del cantiere. Quello che è mancato – crediamo – è stata una conoscenza precisa delle modalità dei trasporti, per potersi mobilitare con efficacia, senza perdite di tempo, falsi allarmi, spostamenti inutili ecc.
È fondamentale, in vista delle prossime iniziative, raccogliere informazioni sul funzionamento del cantiere: quali ditte ci lavorano, dove hanno sede, che percorsi fanno, con quali mezzi, in quali orari ecc., e ciò per ogni aspetto: dalla “sicurezza” alle forniture di cibo, cemento, materiali e servizi vari….
Per fare questo sono necessarie:
1) la partecipazione di tutti coloro che hanno tempo, competenze, attrezzature per raccogliere informazioni, fare ricerche, appostamenti, fotografie, filmati…
2) l’organizzazione di un gruppo di lavoro che riesca a raccogliere, confrontare ed elaborare tutte le informazioni per poi “restituirle”, verificate e ordinate, al movimento.
Rilanciamo quindi a tutto il movimento no tav (e in particolare a tutti coloro che già hanno informazioni da condividere) un appello a collaborare per creare insieme una rete – agile ed efficiente anche a lungo termine – per la raccolta e l’elaborazione delle informazioni (che, tra l’altro, dovrebbero essere informazioni pubbliche!).
Le forze le abbiamo, ne siamo certi, dobbiamo solo imparare a coordinarle! Perché il “mostro Tav” è di fronte a noi, ma se non sappiamo come funziona difficilmente riusciremo a bloccarlo!
Prossimo appuntamento: Presidio di Venaus, lunedì 2 settembre, ore 21.