Angela, 40 anni, Torino. Faccio l’educatrice, lavorare in carcere per me è stata la sfida più grande. Già quando sono entrata la prima volta avevo molte convinzioni politiche contrarie al trattamento che viene seguito in carcere, perché non è rieducativo. Ho provato a capire come fare qualcosa di buono in un posto in cui convivono contraddizioni enormi. Come lavorare al sostegno di una persona in un posto in cui quella persona è messa per morire dentro. Ho perso il mio lavoro a causa della vicinanza ai movimenti antagonisti No Tav della Val di Susa. Ho pianto da poco perché ho assistito ad uno sfratto di una famiglia con dei bambini piccoli. Il mio primo ricordo di infanzia sono i miei genitori che litigano.IL BLOG
il video è visibile qui, sul sito di Repubblica:
La storia di Angela: