da un’anonimo presidiante no tav
Dal fulcro sociale della Maddalena non s’alzano squilli di trombe o roboanti echi di grancasse a menar vanto di incredibili attività operose, gravose e pressanti: solo tenui suoni di pentole e rade voci argentine fendono gli arcani silenzi dell’alpe.
Fra torri di vapori di fuochi e refezioni fumanti ombre schive animano l’antro, severo e gioioso, disegnando con mani sapienti, suggerite dai cuori, vivande condite da sorrisi d’affetto, volte al convivio della comunità.
Nessuno è forestiero alle soglie del refettorio che l’aggiungere un posto a tavola prescinde volti e mercè mentre viandanti senza nome, arricchiscono generosamente la dispensa affinchè ognuno possa giovarsi di un pasto.
Quassù, dove nessuno comanda e nessuno ubbidisce ma tutti s’uniformano al sentire comune, s’incarna l’utopia della comunione umana.
Grazie a voi, principesse della nuova repubblica, garanti sensibili d’un mondo nuovo e solidialedove l’attenzione all’altro ricorda il fratello:
Grazie a voi per la dignità con la quale dall’alba a notte fonda gestite alimenti e stoviglie spendendo sentimenti e sudore;
Grazie a voi che in simbiosi leggiadre di corolle e tripudio di fede della primavera vestite di grazie questo scampolo di monte.
Grazie a voi che permeate in dolcezza, suggerite il coraggio, la ragione e l’orgoglio ai resistenti amati, come mistico dovere in nome dell’umanità.
Grazie a voi, mamme,spose e sorelle che l’amore usate per bandiera e con l’esempio ridisegnate la storia;
Grazie a voi che ci siete maestre nella capacità di sognare una terra di fiaba dove, mano nella mano genti d’ ogni censo e colore percorrono gli stessi sentieri dell’ equità, della tolleranza e della solidarietà mentre lo stesso cielo avvolge, indistintamente tutti, come un caldo mantello di speranza e amore.
Anche se penna e parola non sempre traducono sentimenti schivi; anche se apparentemente, sembriamo superficiale e indifferenti, noi resistenti della maddalena, vi vogliamo bene e siamo orgogliosi di voi.