di Valsusa Report – TG Valle Susa
Si attendeva per stamani la sentenza per l’accusa di vilipendio alle forze armate, reato contestato ad Alberto Perino. Assolto perché il fatto non sussiste.
L’accusa aveva chiesto una pena pecuniaria di 5000 euro la scorsa udienza 30 aprile, il massimo previsto per questo reato.
Nel luglio 2011, secondo un’intervista apparsa su un quotidiano torinese, Perino avrebbe detto che in Val di Susa c’erano “truppe di occupazione nazi-fasciste”, frase che Perino ha sempre negato di aver pronunciato.
«Al giornalista – aveva detto Perino – riferii quanto affermavano gli anziani della valle, e cioè che nemmeno ai tempi dell’occupazione nazifascista, durante la seconda guerra mondiale, nella zona c’erano controlli di polizia così stringenti. È diverso».
Ne avevano chiesto l’assoluzione gli avvocati della difesa, Danilo Ghia e Gianluca Vitale poiché “la frase incriminata non è mai stata pronunciata”.
Come prova non restava che l’articolo a incriminare Perino, un virgolettato di cui il giornalista non ha mantenuto un originale in appunti o una registrazione, un virgolettato di cui cioè manca la fonte per stabilire la sua originalità e dunque la certezza del reato. In questo caso non si può dire altro che il reato non sussista, appunto. La Pm che sostituiva la Pm Pedrotta non ha avuto nulla da eccepire.