Continuiamo attraverso fatti concreti a far emerge la realtà surreale che si respira nell’aula bunker dove è allestito lo spettacolo/processo a carico dei notav. I Pm con l’elmetto intendono le aule di giustizia come un terreno dove è concesso tutto (loro), dove poter fare il bello e cattivo tempo e anche riscrivere le regole basilari.
Così dopo che platealmente avevano sbeffeggiato l’ennesimo testimone a carico della difesa, il consigliere regionale Davide Bono, oggi un altro atto si aggiunge al lungo elenco di fatti e prevaricazioni che denotano il clima costruito ad arte: il senatore dell M5S, MArco Scibona, è stato perquisito all’ingresso dell’aula nonostante si fosse fatto riconoscere come senatore della Repubblica. Fatto inusuale che non avviene in nessun luogo, nemmeno nelle visite in carcere, ma avviene in aula di “giustizia” perchè è in corso un processo ai notav
Tav: maxi processo, all’ingresso perquisito senatore M5S
TORINO
(ANSA) – TORINO, 24 MAR – Si e’ aperta con una polemica l’ udienza di oggi, a Torino, del maxi processo ai No Tav. I difensori hanno fatto notare che il senatore Marco Scibona (M5S), convocato come teste, e’ stato “fermato e perquisito” all’ingresso dell’aula bunker nonostante avesse “esibito il tesserino” di parlamentare. “E’ grave – ha detto al tribunale l’avvocato Danilo Ghia – e’ una violazione della Costituzione”.