Ci sarebbe da ridere, ma come sempre quando in ballo ci sono i notav i toni diventano serissimi. E’ da tempo che notiamo quanta enfasi i mass media (sopratutto nostrani) mettono nel commentare ogni lettera “minatoria” spedita qua e la.
Ormai non le contiamo più ma vi possiamo assicurare che i giornali ci hanno fatto sicuramente un articolo sopra, dal tono preoccupato, allarmistico, e come sempre, con un giudizio da fr invidia a qualsiasi sociologo: “preludio al terrorismo”.
Ora non scopriamo l’acqua calda a dire come funziona: chiunque prende carta, penna, polvere bianca, simil bossoli, e scrive la sua bella lettera di minacce, insulti e quant’altro a chi vuole. L’indirizzo non è così difficle da trovare, spedisce la lettera e via. Sfogo individuale, con causa collettiva, quello è.
Da qui a vederci climi di tensione, innalzamneto del livello dello scontro e tutto il resto ce ne va, ma si sa, i destinatari delle lettere non vedono l’ora di passare da vittime in modo da coprire le nefandezze che fanno quotidianamente, la questura imbocca i giornalisti embedded, e gli stessi mettono giù un bell’articolo sulla situazione grave che si sta venendo a creare.Abbiamo perso il conto di quante lettere di minacce abbiamo ricevuto singolarmente, con polvere bianca, gialla, indirizzi e promesse di ogni tipo. Marco ad esempio, notav immortalato nel video della pecorella, ne ha raccolte centinaia, ma non è uscito neanche un articolo in merito.
Ci sono stati attentati ai presidi, gomme bucate, scritte e altri fatti gravi ma non abbiamo mai fatto le vittime nè abbiamo pianto con il giornalista amico.
Ma le cose stanno così e tutto rientra nei colpi che si possono assestare al movimento notav, perchè sia chiaro, d’imparziale non c’è nessuno, sopratutto con la penna (o la tastiera) in mano.
Ci sarebbe un pò da vergognarsi a scrivere articoli del genere e dar retta al questurino di turno tutti i giorni, ma sappiamo che una mano lava l’altra, così: al giornalista fa piacere la lettera di minaccia con il corriere