Si è concluso oggi il processo in primo grado a carico dei 7 No Tav processati per i fatti del 19 luglio 2013 (https://www.notav.info/post/197-h21-passeggiata-notturna/) con 2 condanne a 9 mesi di carcere e 5 assoluzioni.
Questa è la decisione del Tribunale a fronte dei 37 anni complessivi (5 o 6 anni a testa) di condanna chiesti dalla magistratura torinese per voce dei due pm con l’elmetto, Padalino e Rinaudo, che si sono alternati durante tutto il processo nel sostenere l’ennesima accusa campata in aria, il teorema che avrebbe voluto i No Tav quella notte impegnati in un’azione di “tipo militare”con annesse le solite “armi da guerra”.
Quella sera in centinaia percorremmo i sentieri della Clarea, dopo aver aggirato i posti di blocco lungo la valle, e una volta in prossimità del cantiere la manifestazione subì delle durissime cariche da parte della polizia, senza che alcun attacco fosse stato mosso. Lo testimoniano i video e gli audio di quella notte, quelli girati dalla polizia scientifica.
9 No Tav furono fermati: 7 arrestati, Marta ed un No Tav minorenne denunciati a piede libero per resistenza e poi successivamente e separatamente assolti.
Marta quella notte fu pestata e molestata da alcuni agenti di guardia al cantiere e i responsabili delle molestie sessuali, nonostante lei fosse riuscita a riconoscerli, non sono stati processati per decisione della procura. I No Tav fermati furono pestati all’interno del cantiere e tutti e 9 furono medicati e refertati o in ospedale o presso l’infermeria del carcere.
Quella di oggi è quindi una buona notizia, poiché portiamo a casa ben cinque assoluzioni e due pene molto minori rispetto a quanto chiesto dai magistrati torinesi, grazie al lavoro degli avvocati No Tav che sono riusciti a dimostrare come i fermati della seconda carica fossero stati presi “dal mucchio” di coloro che ad un certo punto si trovarono nelle “tenaglia” della polizia.
Non ci sfugge, però, come il Tribunale con la stessa sentenza di oggi abbia disposto la trasmissione degli atti alla procura affinché valuti se sia il caso di procedere nei confronti di 3 o 4 degli assolti per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, non per i disordini avvenuti (per i quali sono stati appunto assolti), ma per il comportamento che avrebbero tenuto durante il loro stesso arresto…In parole povere: proviamo a giustificare con la loro resistenza le lesioni che hanno subito…mica possono essere stati picchiati veramente dagli agenti!
Nel festeggiare quindi l’ennesima sonora bocciatura della magistratura torinese che continua prendersi sonori schiaffi in faccia costruendo folli teoremi, esprimiamo solidarietà ad Ennio e Marcello che sono stati condannati e rimaniamo in allerta affinchè su questa vicenda la procura non riesca a combinare ulteriori schifezze.