A POCHI GIORNI DALL’8 DICEMBRE
Sabato 8 dicembre segnerà un nuovo importante appuntamento nella trentennale storia del MOVIMENTO NO TAV. Una storia narrata da fiumi di inchiostro, tanta propaganda e scarsissima informazione. E’ storia che, nell’immaginario collettivo, appartiene ad una irrinunciabile grande opera. Così non è perché di questo “treno” ad oggi non è stato costruito neppure un metro, solo tunnel geognostici.
Tutto ciò ignorando quanto affermato da donne e uomini della valle, persone direttamente coinvolte, loro malgrado, dal progetto, che si sono informate e mobilitate.
Non ci hanno ascoltato, anzi, hanno cercato di zittirci, qui come in altri luoghi, con la militarizzazione massiccia, imperativa. Questo per tenere nascosta la voce del dissenso.
A pochi giorni dalla manifestazione dell’8 dicembre, noi donne NOTAV abbiamo deciso di farci sentire ancora una volta, forti dell’esperienza acquisita e delle conoscenze tecniche che su quest’opera abbiamo accumulato.
Consapevoli delle vere priorità dei nostri territori, oggi più che mai riteniamo che altre siano le scelte da fare. Riteniamo che le risorse che si vorrebbero utilizzare per un’opera inutile, concepita già vecchia prima di vedere la luce, debbano essere utilizzate altrove.
Diciamo NO al TAV perché diciamo tanti sì!
Sì agli edifici scolastici messi in sicurezza. Sì all’istruzione garantita a tutti.
Sì agli ospedali che veramente rispettino il diritto alla salute, dove l’eccellenza sia diffusa e le lunghissime code di prenotazione spariscano. Sì alla riapertura del Punto nascite a Susa. Sì ai centri antiviolenza nella nostra valle e alla riqualificazione dei consultori familiari.
Sì al lavoro, anche distribuito nelle piccole opere. Opere indispensabili per mettere davvero in sicurezza il territorio: come non ricordare i devastanti incendi in valle, gli smottamenti e le alluvioni? Eventi dolorosi, comuni purtroppo, a tanti altri che, sempre più frequentemente, si presentano su tutto il territorio nazionale, e non solo. Eventi molte volte evitabili con un’oculata ed efficace gestione del territorio.
Sì al diritto alla casa per tutti, all’accoglienza, all’aiuto concreto ai giovani e alle famiglie.
Sì all’acqua pulita, all’aria non contaminata dalle polveri di lavorazione dei cantieri. Sì al territorio, dove sia ancora possibile sviluppare l’agricoltura, l’artigianato e il turismo sostenibili.
Noi siamo certe che, guardando al futuro e forti dell’esperienza del passato, altre siano dunque le scelte da fare. Anche in considerazione dei sempre più evidenti segnali dati dai cambiamenti climatici, di volta in volta più imprevedibili e imponenti. Questa è la vera scommessa su cui si gioca il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Sentiamo di essere entrate nel tempo della sopravvivenza ed ogni nostro sforzo va investito nel risolvere o almeno attenuare questi problemi, mettendo in gioco tutte le risorse disponibili. Questa è la vera ed indispensabile grande opera, che ci permetterà di progettare un futuro ancora possibile. Non ci possono essere reali cambiamenti se non rifiutiamo la cultura dello spreco e dello sfruttamento delle persone e della Natura.
La risonanza data all’impegno femminile, soprattutto recentemente, da parte della totalità degli organi di stampa, non è mai stata rivolta all’impegno trentennale delle donne NOTAV. Un impegno nella lotta sui territori, nelle amministrazioni, nella vita concreta della nostra comunità. Un impegno che oggi ci ha portate qui e che l’8 dicembre ci vedrà tornare numerose.
DONNE NOTAV